X-Men: Apocalisse

Lungo e appassionato, l'ultimo X-Men regala effetti speciali e azione, e torna alle origini della storia, nell'Egitto dei faraoni e delle piramidi. Da vedere assolutamente su grande schermo
X-Men: Apocalisse

Sbancherà ancora il botteghino l’ennesima puntata di X-Men? Travolgerà altri kolossal come Captain America o i film in arrivo da Cannes? La domanda non è inutile. Stavolta torniamo ai prodromi dei prodromi, quando il primo e più possente degli X-Men nell’Egitto dei Faraoni e delle piramidi di migliaia di anni fa aveva accumulato poteri immensi da altri mutanti, giacendo inoperoso nel sonno per secoli. Risvegliato, e notato da una affascinante agente della Cia, il personaggio organizza una sua squadra che entra in lotta fatale con altri più giovani mutanti: ed è scontro apocalittico, catastrofe mondiale, mentre questo Essere che si crede un dio salvatore impazza nella volontà di distruggere tutto per costruire un mondo nuovo.

 

Lungo e appassionato, spericolatamente ricco di effetti speciali acrobatici e inusuali, il filmone in 3D si inventa personaggi nuovi e vecchi, declina qualche battuta spiritosa e altre scontate (siamo negli Usa, si prega Dio che scongiuri la catastrofe, come dice il presidente…) e regala quel che promette, cioè uno spettacolo nello spettacolo, da vedere assolutamente su grande schermo, sorridendo, divertendosi e forse anche un po’ annoiandosi per qualche inevitabile ripetitività. Ma l’azione è assicurata e irrefrenabile. Certo, ci sono tutti gli elementi americani: la fine del mondo vicina, il cattivissimo e i suoi, il buono che si fa cattivo ma si redime, Magneto che forse è padre, e così via. L’ottimismo made in Usa è in crisi, perché la corsa alle armi nucleari chissà se smetterà…

 

Insomma, per i fan – resteranno delusi o convinti? – e per gli amanti dell’avventura fantastica. Ma non sarà che la saga potrebbe avviarsi verso una conclusione?

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons