Wieliczka, le miniere di sale delle Gmg

Praticamente sotto il grande campus della misericordia della veglia, si estende uno dei complessi underground più interessanti di Europa
Wieliczka

Da 700 anni da queste parti si scavava salgemma. Dal 1996 viene ricavato solo dalla desalinizzazione dell’acqua che penetra nelle gallerie del complesso underground di Wieliczka. Una ricchezza industriale artistica che dal 1978 è iscritta (tra le prime dodici per giunta senza che fosse richiesto da nessuno) nel registro dei siti Unesco “Patrimonio dell’umanità”. Il sito ricava il suo indubbio interesse dagli aspetti industriali dell’estrazione, ma ancor più dal fatto che gli stessi operai hanno poco alla volta trasformato gallerie e sale in opere d’arte. Intendiamoci, sono pochi i veri capolavori, spesso e volentieri la fattura delle opere ricavate nel sale è mediocre; ma è l’insieme del complesso di Wieliczka che stupisce e che prende l’anima, il cuore e il corpo.

 

Oggi circa 350 persone lavorano qui, non per scavare ormai, ma per la manutenzione delle gallerie, 300 km e 2030 sale, ricavate dall’estrazione di 7,5 milioni di metri cubi di sale. Una gran parte delle guide “obbligatorie” sono in realtà minatori in pensione, come la nostra eccellente e appassionata guida, Marius Dela, un vero fan di tutto ciò che ha a che fare col sale e con Wieliczka. E di guide ce n’è bisogno, perché i turisti che visitano il complesso sono stati nel 2015 1.420.000, in costante aumento. Il primo “turista” fu Copernico.

 

Oggi nel terzo livello è stato costruito un sanatorio, visto che spesso sotto terra i batteri sono praticamente inesistenti. Bromo e magnesio fanno un gran bene a certi tipi di malati.

 

La visita può durare dalle due alle quattro ore. Per le Gmg è stato scelto un itinerario breve (una sorta di pellegrinaggio underground) che passa per le principali cappelle ricavate nel sottosuolo: sì, perché i minatori nelle loro “opere d’arte” hanno voluto soprattutto dare materialità alla loro fede e alla fede di un intero popolo. A cominciare dalla Kapila Antoniego, la più antica, in gran parte distrutta, in parte ancora in piedi, in parte in bilico, che raccoglie statue dei santi Barbara, Clemente, Antonio, Francesco e Domenico… e poi la Cappella dei minatori bruciati, cioè delle vittime del metano, gas infido perché leggero e altamente esplosivo che fa morire per il calore e non per le conseguenze dell’esplosione.

 

Dal 1500 fino a pochi anni fa, per aiutare i minatori nell’opera di scavo e di trasporto del sale, furono impiegati un numero impressionante di cavalli, che trasportavano soprattutto le “balle” di sale pesanti da 200 a 1500 Kg l’una. Solo nel 1851 fu impiantata una serie di binari su cui far scorrere dei carrelli, ma il motivo era semplicemente istituzionale, perché si voleva permettere a uno scarsamente mobile imperatore d’Austria e Ungheria, Francesco Giuseppe, di visitare le miniere. Sì, qui la storia ha avuto la sua parte sin dal Neolitico, cioè 6000 anni fa. Una storia di conquiste e dolori: l’ultimo crollo è avvenuto nel 1992 per un improvvisa infiltrazione d’acqua dolce da 20 mila litri al minuto. Il nemico per eccellenza da queste parti è proprio l’acqua dolce, che scioglie tutto… Qui persino i pavimenti vengono lavati con acqua salata!

 

Ecco la Grotta degli gnomi, ecco la Cappella della santa croce, con un crocifisso del 1600. Ecco le innumerevoli testimonianze dell’incredibile nazionalismo polacco frammisto alla fede cattolica: lance e spade e fucili frammisti a crocifissi, reliquiari, statue votive. Fino a giungere a 101 metri di profondità alla cappella dell’intero complesso di Wieliczka, quella dedicata a santa Kinga, costruita da 8 operai, in 3 anni di lavoro. Ogni domenica alle 7,30 chiunque può scendere per la messa quaggiù. E finora 180 coppie si sono sposate qui, la prima delle quali era italo-polacca! E poi un’immensa sala da concerto e una sala da ballo, e locali con grandi laghi e una statua di Goethe e un’aula in cui si odono le note di Chopin, che tanta amava Wieliczka. Due laghi possono essere collegati in barca passando per una galleria inondata. La sala più alta è di 36 metri di altezza a 125 metri di profondità.

 

Concludiamo naturalmente il tour nell’ennesima cappella, quella dedicata guarda caso a Giovanni Paolo II, dove verranno celebrate messe per i pellegrini delle Gmg, praticamente senza soluzione di continuità dalle 8 alle 22.

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