War Requiem
Nel 1962 fu inaugurata la ricostruzione della cattedrale di Coventry, distrutta dagli aerei tedeschi nel 1940, con il “requiem di guerra” di Britten.
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Nel 1962 fu inaugurata la ricostruzione della cattedrale di Coventry, distrutta dagli aerei tedeschi nel 1940, con il “requiem di guerra” di Britten. Un’ora e mezzo di musica per soprano, tenore, baritono, coro misto, coro di voci bianche, pianoforte, organo e orchestra; il genere umano raccolto di fronte alla morte e al dolore.
La messa latina del Requiem si alterna alle poesie di Wilfred Owen, lo scrittore inglese morto nel 1918 sul fronte. Invocazione tremante al cielo e laica sofferenza per la disumanità della violenza si chiamano e si rispondono: l’orchestra fa risentire il rombo dei cannoni, il sibilo delle granate, l’urlo dei feriti, lo sgomento di chi resta e vede. Compassione sembra non ci sia dal cielo, anzi il suo silenzio a volte si fa assoluto. L’eco del canto gregoriano nel coro dei bambini evoca l’innocenza, ma le cadenze che rimandano al Requiem di Verdi parlano di dramma.
Momento bellissimo di pausa è l’Agnus dei, più che preghiera di fede, desiderio di “riposo”. Cantano il tenore e il coro sui versi di Owen: «Chi ama di un amore più grande, sacrifica la vita, non odia». Poi, il silenzio che il direttore Semyon Bychov fa seguire all’ultima nota. Orchestra e coro prendono respiro dopo l’immensa invocazione alla pace.