Votare è prendersi cura di Napoli
Tra personaggi nuovi e ritorni controversi, la città partenopea si prepara a scegliere il suo sindaco. «Bisogna ricostruire il tessuto sociale» dicono i cittadini
Sono undici i candidati che si confronteranno nella tornata elettorale che metterà fine alla seconda consiliatura del sindaco Rosa Russo Iervolino. Il Pdl punta su Gianni Lettieri, ex presidente dell’Unione industriali. Una sorta di “asso acchiappatutto” controverso, osteggiato da parte della coalizione, ma appoggiato da ex politici ed esponenti della società civile del centrosinistra che si sono detti “scioccati” dalle primarie del Pd. Un confronto che aveva decretato la vittoria dell’europarlamentare e delfino di Bassolino, Andrea Cozzolino, poi accusato di brogli, a cui il partito ha preferito Mario Morcone, responsabile dell’Agenzia per i beni confiscati alle mafie.
E se lo stesso Pd che lo propone (appoggiato dai vendoliani) è sfrangiato, nel centrosinistra raccoglie consensi anche il magistrato Luigi De Magistris, candidato dell’Idv ma con una base più ampia.
Fli, Udc e Apl puntano invece sul rettore dell’Ateneo salernitano, Raimondo Pasquino. Consapevoli delle difficoltà di una corsa in solitario, sono già divisi su chi appoggiare in caso di ballottaggio. Da registrare anche il ritorno del leader dell’Udeur, Clemente Mastella, la presenza del Movimento 5 stelle con Roberto Fico, l’impegno di molti giovani e lo sforzo di una parte della società di impegnarsi per la rinascita della città. Tuttavia, la sfiducia è tanta. Ma allora, perché votare? «Perché – spiega una residente – la città è la mia prima comunità: voglio prendermene cura, impegnarmi per restituire alla politica il ruolo di speranza che ha. Con i rapporti si ritrova la volontà di ricostruire insieme il tessuto sociale».