Vorrei vivere d’amore

L’esperienza di Giovanna Spanu, che anche grazie alla malattia che l’ha colpita, ha aderito all’invito di Gesù a guardare a Maria, per farsi madre e punto di riferimento della sua comunità parrocchiale. Dal Vangelo del giorno.
Giovanna Spanu

«Da agosto la mia vita è cambiata. Vedo in modo nuovo ogni cosa… è come se una ventata d’aria fresca, pulita, avesse spazzato ciò che vale poco o niente, per lasciare in piedi momento per momento ciò che più vale, ciò che resta per sempre».

Così scriveva questa sarda di Bidunì, ma vissuta a Parma, dopo la diagnosi, il 9 agosto 1999, di una grave forma di tumore che quattro anni dopo l’a­vrebbe accompagnata all’incontro con Dio.

Il suo cammino spirituale non era stato facile, ma in parrocchia la fede, già ricevuta in famiglia, diven­tò adesione personale alla chiamata di Gesù. Sentendosi non solo amata, ma desiderata da Dio, avrebbe volu­to spendersi per gli altri come vedeva fare al prete… ma era donna. Poi una luce: «Guarda Maria! Lei non era sacer­dote, ma era madre di sacerdoti. […] Avevo capito la mia vocazione: essere Maria accanto al pastore».

Giovanna sarebbe diventata punto di riferimen­to per una trentina tra giovani, donne, coppie di sposi, desiderosi di formare accanto al sacerdote, sul modello dei primi cristiani, una famiglia spirituale: la Piccola Comunità Apostolica.

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