Volley: una vittoria a tinte rosa
«Sono umani tutti i sogni miei, con le mani io li prenderei, sì perché sono umani questi sogni miei», recitano i versi di una canzone intonata senza sosta nelle ultime due settimane dalle indomabili ragazze della Pomì Volleyball Casalmaggiore.
Ma è un vero e proprio sogno ad occhi aperti a tinte cremonesi divenuto realtà, quello di cui sono state protagoniste, vincendo domenica 10 aprile la Champions League femminile, 6 anni dopo l’ultima italiana (Bergamo, 2010).
Perché sognare ad occhi aperti significa salire sul tetto d’Europa, battendo 3-0 una grande come la Vafibank Istanbul, sostenuta da un capitale valevole circa 5 milioni di euro contro uno e mezzo delle lombarde. Significa superare sul campo un imponente main sponsor bancario turco con uno sponsor principale nostrano, Pomì, marchio di una passata di pomodoro che raccoglie il lavoro di 370 aziende agricole sparse tra Parma, Piacenza, Mantova e la stessa Cremona, la cosiddetta “food valley” made in Italy. Significa vedere la metropoli di Istanbul, la più grande della Turchia, con i suoi 14 milioni di abitanti, cedere il passo alle 15 mila anime di Casalmaggiore.
Significa che quell’“Imagination is not a crime” esposto dai tifosi già la scorsa stagione, con il primo scudetto di un club nato soltanto 8 anni fa, era ben più di un volo di romantica fantasia, nonostante l’8 febbraio dello scorso anno parte del tetto del PalaFarina di Viadana, a pochi chilometri da Casalmaggiore, fosse crollato per troppa neve, costringendo la squadra a cercare un altro palazzetto per allenarsi. La squadra non si era arresa, sistemandosi a circa 40 km, al PalaGeorge di Montichiari, perdendo la sensazione di allenarsi “a casa” ma guadagnando il sostegno dell’intero territorio cremonese, fino al trionfo strabiliante dello scorso fine settimana.
Sognare ad occhi aperti significa constatare che quando Massimo Boselli Botturi e Giovanni Ghini, rispettivamente presidente e direttore generale, nell’estate del 2008 diedero vita alla società nata dalla fusione della VBC Casalmaggiore e la Pallavolo Ostiano, iscrivendosi alla stagione 2008-2009 al campionato di B2, avevano visto oltre la stessa immaginazione di tanti: la promozione in A2 era arrivata nel 2011 e quella nella massima serie del 2013, per poi raggiungere lo scudetto dello scorso anno e, quest’anno, anche la Supercoppa prima del successo Champions.
Un sogno ad occhi aperti cui «alla fine abbiamo creduto in tanti: la nostra forza è il gioco di squadra tra gli stessi dirigenti, che condividono la passione per la pallavolo e un progetto per il territorio», ha spiegato Boselli. «C’è una sinergia che vedi dalla luce negli occhi di queste ragazze quando giocano. È per quella luce che abbiamo vinto contro chi in teoria avrebbe dovuto batterci», ha aggiunto.
Un luce che domenica, sul parquet di Montichiari, rifulgeva tra le ragazze guidate da un coach in panchina, Massimo Barbolini, e da una di fatto in campo, l’intramontabile Francesca Piccinini, a 37 anni la migliore giocatrice del torneo. Alla sua prima stagione, Piccinini si prende la sua sesta Champions tra le lacrime dopo una partita da assoluta protagonista nel suo anno più duro, dopo un infortunio che l’ha bloccata per più di un mese quest'inverno. E non a caso il ct azzurro, Marco Bonitta, ieri a Montichiari, l’ha convocata per il torneo di qualificazione olimpica a Tokyo a maggio: in ballo per Francesca c’è la quinta Olimpiade, a Rio, dopo la delusione del quinto posto a Londra 2012.
«Molto lo dobbiamo all’incoscienza della nostra società che dopo il successo del primo girone di Champions in cui siamo arrivate prime ha deciso di giocare in casa la final four (finali e semifinali, ndr) e ci ha catapultate tra le 4 migliori d’Europa: ci tenevamo a fare bella figura e non deludere il nostro pubblico. Quando hai dei tifosi come quelli di Casalmaggiore, invece di dare il 100 per cento dai il 300%», ha sottolineato la capitana Valentina Tirozzi.
Fuori dal parquet, un intero paese in rosa, colore adottato per qualche giorno dal municipio di Casalmaggiore, dove la coppa del torneo è rimasta esposta: è un trionfo del made in Italy, piccolo e bellissimo, a tinte rosa.