Volata Scudetto: adesso il Napoli ci crede

Colpo grosso ieri sera della squadra guidata da Maurizio Sarri che, con un colpo di testa di Koulibaly al 90°, batte la Juventus riaprendo il campionato: una possibilità che sembrava remota solo una settimana fa e che adesso, calendario alla mano, diventa fattibile
Lorenzo Insigne

Rivoluzione in una settimana

15 aprile 2018: la super parata di Gigio Donnarumma su Arek Milik faceva definitivamente tramontare le possibilità del Napoli di uscire vincitore da San Siro, col Milan bravo e fortunato a bloccare sullo 0-0 gli azzurri. La Juventus, invece, batteva la Sampdoria a Torino, spazzandola via con le reti di Mandzukic, Howedes e Khedira. Risultato: i bianconeri di Allegri sembravano lanciati verso il settimo scudetto consecutivo, con sei lunghezze di vantaggio sulla banda di Sarri a sei giornate dalla fine del campionato. Tre giorni dopo, il turno infrasettimanale non presupponeva grandi stravolgimenti: Juve a Crotone, Napoli in casa con l’Udinese. Al 63’ di una giornata giocata in contemporanea, i friulani vincevano 2-1 al San Paolo, con la Juve in vantaggio a Crotone 1-0 e un vantaggio che si era dilatato fino a 9 punti.

In due minuti, il pari di Albiol e il clamoroso 1-1 dei calabresi con Simy hanno rianimato Hamsik e compagni, capaci di vincere 4-2 sui bianconeri di Oddo, riducendo a quattro i punti di distanza dai campioni d’Italia, bloccati dalla squadra di Zenga. Ieri sera, infine, ecco il capolavoro di una squadra capace di violare l’Allianz Stadium per la prima volta, piombando a -1 dalla capolista e lanciando una volata scudetto che non era così incerta dall’inizio del regno juventino: era il 2012 e i piemontesi avevano avuto la meglio sul Milan di Ibra e Allegri solo alla penultima giornata.

Il “sacco di Torino”

La vittoria del Napoli di ieri sera è sicuramente una sorpresa, sotto molti punti di vista. Non ci si attendeva, infatti, una Juventus così timida e poco propositiva e, dall’altra parte, un Napoli lucido, attento e metodico nel suo pressing scientifico sui portatori di palla bianconeri e bravo a non mollare mai di un centimetro. La perentoria testata con cui Koulibaly ha battuto Buffon al 90’ è il coronamento di una condotta di gara da squadra matura, consapevole dei propri limiti e punti di forza: un manifesto di come il lavoro di Sarri abbia forse raggiunto il suo apice. Il limite degli azzurri era sempre stato quello di sciogliersi davanti alle difficoltà, non riuscendo mai a variare spartito a gara in corso: le rimonte contro Chievo e Udinese e la grande vittoria di ieri ci dimostrano invece che, adesso, la squadra è in grado di soffrire e sfruttare tutte le proprie potenzialità: i colpi di testa dei propri forti difensori centrali, ad esempio. O ancora la ritrovata fisicità di Arkadiusz Milik, tornato disponibile nel momento giusto della stagione, per far rifiatare un Mertens non lucido.

Il calendario: ostacolo viola per il Napoli. Juve a Roma e Milano

L’augurio, adesso, è che il campionato più incerto dell’ultimo quinquennio rimanga tale fino all’ultima curva: gli ostacoli più grossi, di qui alla fine, sembra averli la Juventus. La sensazione è che già la prossima giornata, quart’ultima di Serie A, possa emettere verdetti importanti in entrambi i sensi: la Juve sarà infatti impegnata sabato sera nel Derby d’Italia contro un’Inter che sta strenuamente lottando per la conquista di un posto nella prossima Champions, con le squadre romane avanti di un solo punto. Il giorno dopo, poi, il Napoli andrà a far visita a una Fiorentina reduce da due ko di fila ma ancora in corsa per un piazzamento in Europa League. Bologna e Torino in casa non sembrano ostacoli trascendentali per piemontesi e campani, mentre alla penultima il Napoli andrà a far visita alla Samp, con la Juve impegnata contro una Roma che potrebbe ancora essere in ballottaggio per un posto tra le prime quattro. Il calendario, insomma, sembra strizzare l’occhio ad Hamsik e compagni.

Le ragioni di Maurizio Sarri

«La Juve è ancora avanti, non cambia nulla: il campionato è nelle loro mani, la loro forza è straripante». Scaramanzia di Sarri a parte, la classifica vede ancora i bianconeri primi anche se con un solo punto. Ma la sensazione è che l’incontro di ieri possa veramente aver rimesso in discussione equilibri psicologici sottili: col senno di poi, sta pagando la scelta di Sarri di tralasciare il percorso europeo, per dedicarsi integralmente alla costruzione di un sogno impensabile soltanto fino a qualche anno fa. La strada è ancora lunga, ma la vittoria di ieri ha cominciato a far sognare un popolo che ha voglia di rinverdire i fasti dell’era di Maradona e Ferlaino.

 

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