Voglia di azione
Gli Usa non demordono dalla loro passione per gli action-disaster-trhiller, ed ecco in sala Skyscraper, protagonisti la montagna di muscoli e altezza Dwayne Johnson e la regia altrettanto muscolare di Rawson Marshall Thurber. Il filmone, per fortuna di una lunghezza accettabile – non supera le due ore – ricicla ovviamente vari generi, citando l’icona Bruce Willis in canotta bianca e faccia sporca, e film come L’inferno di cristallo, Il Fuggitivo e parecchi altri. Eppure, piacerà al pubblico estivo.
La storia: Will Sayver, ex agente FBI e veterano di guerra, ha perso una gamba durante una missione. Vive con la bella moglie (Neve Campbell) e due bambini amatissimi. Un amico gli procura un lavoro da esperto di sicurezza quale è diventato, con una gamba artificiale, per esaminare appunto ad Hong Kong la Torre Pearl, 240 piani su 1067 metri di altezza. Ma dietro l’ambizioso edificio si nascondono trame, intrighi internazionali, giochi di potere che coinvolgono l’uomo e la sua famiglia. La Torre va in fiamme, la famiglia è minacciata, l’eroe dovrà salvarla sotto gli occhi delle tv della città. Scalare il grattacielo di cristallo, saltare da un posto all’altro, uccidere per non essere ucciso, sconfiggere i cattivi: c’è tutto questo e molto altro in un racconto dove c’è parecchio di scontato, ma l’azione è assicurata ed anche un po’di brivido, che d’estate non fa male. Lavoro dell’industria hollywoodiana, commerciale, ma non da buttar via. Perché gli Usa non si stancano di riproporre l’ideale dell’homo americanus che supera ogni forza del male (Putin?, la mafia cinese?, qualche personaggio lo farebbe supporre) e salva gli affetti familiari. Dio, patria, famiglia. Cosa vogliamo di più? Un buon prodotto rilassante e nel suo genere –o, meglio, miscela di generi – divertente.