Voci da Petion Ville
Padre Luis Jean Sander, parroco in una cittadina a dieci km dalla capitale, ci descrive la situazione al di fuori dell'epicentro non solo del sisma, ma anche dell'attenzione mediatica e umanitaria.
«La gente ha fame. La principale urgenza qui è il cibo». Non usa mezzi termini padre Luis Jean Sander, parroco a Petion Ville, cittadina a 10 km da Port-au-Prince. Sebbene la zona sia stata meno colpita dal sisma rispetto alla capitale, i danni e le perdite sono comunque ingenti: «I morti e i feriti si contano a centinaia, anche tra i miei parrocchiani. Interi quartieri sono quasi totalmente distrutti: le scuole e l’ospedale sono crollati, e anche la chiesa è danneggiata».
Sebbene la canonica abbia resistito alla scossa, le numerose crepe costringono padre Sanders – che fortunatamente non è mai stato in pericolo di vita – a dormire all’addiaccio, per paura di possibili crolli. Ma il suo pensiero va soprattutto ai parrocchiani: «Molti hanno perso parenti, figli, amici, case, lavoro. A tutto questo si aggiunge la paura di nuove scosse, in un misto di disperazione e rassegnazione».
Sebbene gli aiuti internazionali siano arrivati, a sentire padre Sander le critiche all’organizzazione dei soccorsi non sono del tutto infondate: «Certo qualcosa è arrivato, ma servirebbe di più. La nostra zona, purtroppo, è stata un po’ trascurata».