Vivrò per sempre!
Narra la leggenda che Alessandro Magno, dopo aver conquistato il conquistabile, si fosse messo a cercare la Fontana della Vita Immortale. Inutile dirlo, non la trovò. Il desiderio di immortalità, continuamente contraddetto dall’inesorabilità della morte, accompagna l’umanità fin dai primordi. «Potrei leggere il desiderio d’eternità perfino negli occhi di un pupazzo di neve», dice Valeriu Butulescu.
Nel poema mesopotamico di Gilgamesh, l’eroe trova in una rara pianta il segreto dell’immortalità, per poi perderlo quando un serpente gliela ruba. Un delizioso affresco nel castello della Manta nel cuneese, raffigura una delle tante leggende medioevali sull’acqua dell’eterna giovinezza. Pare proprio che il desiderio di immortalità sia saldamente cablato in qualche angolo recondito del nostro Dna. Forse per questo motivo fin dalla preistoria si è fatta strada la credenza nella vita dopo la morte. Che ha avuto un grande impulso con la nascita dell’agricoltura, vedendo il seme sepolto sotto la terra che dava origine a una vita nuova.
Da lì molte religioni antiche hanno sviluppato idee sulla vita ultraterrena. Paradossalmente non gli ebrei, che in questo campo furono in clamoroso ritardo. Per molti secoli le loro attese erano tutte legate alla vita storica in terra: una vita lunga e felice in questo mondo, ricca di beni, era la ricompensa del giusto. Ma per loro la sopravvivenza non era un fatto individuale, bensì collettivo: nella discendenza e nel patrimonio culturale-religioso che ad essa si lasciava. E che si tramandava.
Ai nostri giorni prevale invece una visione individualistica dell’esistenza, a cui molti accompagnano una prospettiva laica che non contempla la possibilità di vita futura. Tutto si gioca qui in terra: «La natura ha i suoi ritmi», ha detto lasciandoci quel grand’uomo di Piero Angela. È singolare che in un contesto in cui l’immortalità non è più in agenda, si cerchi comunque di raggiungerla con la scienza.
Aubrey de Grey, scienziato di Cambridge, afferma che chi ha oggi 11 anni potrà vivere per sempre. O almeno, ben sopra i 120 anni che è il limite per i Sapiens. Con le nuove scoperte biomediche e le tecnologie delle cellule staminali si spera di potere far tornare come nuovi organi vitali e tessuti, così da estendere la durata della vita.
Alcune aziende della Silicon Valley investono cifre importanti in questi progetti e uno dei loro manager ha detto: «Se mi chiedete se sarà possibile vivere fino a 500 anni, la risposta è sì». Non è detto che questi tentativi falliranno. Essere “eterni” in questo modo sarà però privilegio (sempre che lo sia!) di un numero esiguo di ricchi. Quasi quasi, la vecchia idea di molte religioni che a essere eterni sono destinati tutti… non era poi così male.