Viva México

Un grande Paese tra luci e ombre. Riflessioni nel giorno dell'Indipendenza.
Combattenti indigeni del paese di Zacapoaxtla

La giornata del 15 settembre, ricorrenza dell’indipendenza dalla Spagna del 1810, vede sfilate in costumi d’epoca, con  charros e campesinos, meticci e indigeni, esibendo originalissimi cappelli dalle graziose fogge.  A tarda sera, la gran chiusura, dove governanti e folle entusiaste si fondono al grido di “Viva México”. La foto rappresenta un corpo speciale di combattenti indigeni, del paese di Zacapoaxtla, accorso in aiuto delle forze federali in occasione della battaglia di Puebla del 5 maggio 1862, contro le truppe francesi.

La voglia di festeggiare è un distintivo dei messicani, segno di una vitalità che tesse la trama di un Paese vigoroso che, con grandi risorse energetiche, turismo in espansione e beni di servizio al ritmo delle nuove tecnologie, possiede un’economia al di sotto del suo potenziale. Le istituzioni repubblicane ormai solide e la politica in chiaro processo di democratizzazione non sono sufficienti per porre rimedio alla scarsa equità sociale, allo scadente sistema educativo e alla criminalità incontenibile. Contrasti preoccupanti a cui tanti messicani vogliono porre rimedio con una più sentita partecipazione al bene comune.

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