Vittorio Casagrande, op, ci ha lasciati non avendo ancora compiuto 73 anni. Nonostante la giornata minacciasse neve e pioggia, molti hanno partecipato con grande intensità alla celebrazione che si è svolta nella storica chiesa di San Domenico di Fiesole e presieduta da mons. Rodolfo Cetoloni, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

Vittorio è stato parroco fino al 1989. Poi, da allora, per ventitrè lunghi anni, amorevolmente assistito dai suoi confratelli, ha potuto svolgere il suo apostolato dal letto del suo dolore. Più il suo corpo si presentava immobilizzato, più il suo sorriso, la sua anima, le sue parole si illuminavano di quella sapienza e di quella luce che provengono solo una profonda unione con Gesù crocifisso e abbandonato, chiave dell'unità con Dio e i fratelli.

Il provinciale, nell'omelia, e la dottoressa che ha seguito Vittorio in questi ultimi tempi hanno dato risalto a questa speciale "sorgente" della sua profondissima serenità, della forza con cui ha portato a compimento la sua passione e della sapienza che emanava attorno a sé. La cella del convento di Fiesole, infatti, era diventata chiesa, centro di spiritualità, luogo di riconciliazione e di pace. Tutti hanno dato questa testimonianza: si veniva via da lui riconciliati e in pace!

Tanti religiosi del Movimento dei Focolari si sono stretti attorno a Vittorio nel suo passaggio alla Vita con visite, messaggi e preghiere da tutto il mondo, ringraziando Dio per la sua fedeltà al carisma domenicano e al carisma dell'unità. Ad uno di loro diceva: "Gesù crocifisso e abbandonato è solo amore, è solo amore!". Poi continuando: "Non ti preoccupare, vedrai che presto imparerari a desiderarlo, anzi ti insegnerà lui!". In ospedale ripeteva: "Finché abbiamo un cuore che batte, possiamo sempre amare!". Grazie, Vittorio!