Vita di coppia. Tra bisogno d’amore e autonomia
Esistono alcuni sentimenti con cui, nel corso della vita, ciascun essere umano deve necessariamente confrontarsi. È un’esperienza comune che quando si forma un legame affettivo, per esempio tra un figlio e sua madre o tra due amanti, venga sperimentata la gioia e che, in seguito, il mantenimento di quel rapporto venga percepito come amore. D’altra parte, è esperienza comune che una minaccia all’intesa e all’unione generi ansia, o che la perdita di una persona che si ama provochi sofferenza e, a volte, disperazione. I legami affettivi non sono frutto esclusivo del modo personale con cui il singolo individuo vive le diverse situazioni, ma i sentimenti che ne scaturiscono fanno parte di un sistema intersoggettivo, di una sintonizzazione affettiva che regola l’esperienza della condivisione e dell’appartenenza. Tale sistema si manifesta in modo evidente nel nucleo familiare e nel gruppo sociale in cui si è inseriti e nel quale prendono forma le interazioni dinamiche tra i figli e i genitori, tra i coniugi, nella famiglia e nell’ambiente sociale in cui si vive.
All’interno dei sistemi intersoggettivi le relazioni vengono modulate da due spinte naturali che ogni persona persegue: il bisogno di amore e quello di autonomia. Il bisogno di vicinanza all’altro, di sicurezza e contatto fisico, è stato chiamato attaccamento. Tale spinta è innata e accomuna tutti i mammiferi, poiché risponde alle esigenze che essi hanno di essere accuditi finché non diventano autonomi e capaci di procacciarsi il cibo da soli. Il cucciolo d’uomo più degli altri ha questa esigenza, poiché deve essere allevato per un tempo più lungo. […]
La mancanza di un rapporto di attaccamento nel primo periodo della vita e la negligenza nel prendersi cura sia fisicamente che psicologicamente dei bambini provoca danni irreversibili allo sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale dell’individuo. Le ricerche sulle scimmie e poi sui bambini ospiti di orfanotrofi lo hanno ampiamente dimostrato. È solo attraverso la relazione affettiva ed esclusiva con un altro essere umano che è possibile avere la percezione definita e chiara di se stessi; grazie ad essa, si sviluppano le capacità cognitive, ma anche quelle empatiche, che ci permettono di sentire l’altro. […]
Il bisogno di autonomia è altrettanto importante, poiché è solo differenziandosi e separandosi dai genitori che la propria identità può prendere forma. Questa spinta, che accompagnerà l’uomo per tutta la vita, viene chiamata individuazione, poiché consente l’emergere e il differenziarsi dei vari aspetti della personalità delineandone l’identità specifica. L’essere autonomi implica infatti la capacità di prendere decisioni in base a ciò che si pensa e si crede e non più essenzialmente in base a ciò che gli altri ci impongono o si aspettano da noi. Le spinte interiori all’attaccamento e all’individuazione consolidano dunque il senso di sé, dal quale dipendono le responsabilità personali e i doveri etici, ma anche la capacità di far fronte ai problemi e agli impegni che aumentano in proporzione all’età.
Appartenere affettivamente a un’altra persona, a un gruppo familiare o sociale specifico, soddisfa, oltre alle necessità fisiologiche e di protezione, il bisogno di continuità dell’individuo, garantendo la sopravvivenza di tutta la specie grazie alla predisposizione innata a cooperare e solidarizzare. Il bisogno di ricercare l’amore e, al tempo stesso, quello di autonomia non sono in contraddizione tra loro; anzi, se dosati e modulati, consentono agli esseri umani di raggiungere quella maturità a partire dalla quale si sviluppa l’identità specifica dell’individuo. Avere l’uno senza l’altro rappresenta una seria minaccia per la sopravvivenza fisica e psicologica della persona. Avere dei legami affettivi è imprescindibile per una buona qualità della vita, ma manca di significato e funzionalità se è assente il contraltare dell’esperienza, opposta e contigua, di differenziarsi ricercando l’autonomia personale. Sarebbe artificioso considerare l’attaccamento senza prendere in considerazione i conseguenti e inevitabili distacchi che aiutano, prima il bambino e poi l’adulto, a individuarsi. Per cui, crescendo, questi due bisogni regolano la vita e contribuiscono a formare un’entità unitaria e originale: la persona.
Da Angelo Alessi, NOI DUE, istruzioni per una sana vita di coppia (Città Nuova, 2018) pp. 168; € 15,00