Violenti scontri a Kinshasa

Responsabile sarebbe una setta, chiamata Bundu dia Kongo (Bdk), un gruppo mistico secessionista, accusato dalle autorità di disordini nell’Ovest del Paese
Congo Police among supporters of Congo opposition leader Etienne Tshisekedi as people gather to mourn his death, near his party headquarters in Kinshasa, Congo, Thursday, Feb. 2, 2017. Witnesses say police in Congo's capital have used tear gas to disperse crowds gathered outside the home and party headquarters of longtime opposition leader Etienne Tshisekedi, who died on Wednesday. (AP Photo/John Bompengo)

Almeno tre persone sono morte e altre otto sono rimaste gravemente ferite nel corso dei violenti scontri che sono scoppiati lunedì sera e proseguiti fino a martedì mattina a Kinshasa, capitale della Repubblica democratica del Congo. Si tratta di un «bilancio parziale», secondo quanto comunicato alla stampa dalla polizia. Le persone coinvolte sono sospettate di appartenere alla violenta setta politico-religiosa di Ne Muanda Nsemi.

Decine di poliziotti armati lunedì sera nel centro della capitale sono andati alla carica contro la residenza del capo della setta Bundu dia Kongo (Bdk), un gruppo mistico secessionista, accusato dalle autorità di disordini nell’Ovest del Paese.

In serata dei colpi d’arma automatica sono stati uditi in un altro quartiere, mentre martedì mattina si sono concentrati attorno alla residenza di Ne Muanda Nsemi, il «guru» della setta.

All’interno della residenza ci sono dei feriti e finanche dei morti. Si contano tre persone decedute a causa delle ferite riportate, ma i fedeli parlano anche di una quarta vittima. Informazione per ora non verificata. Era presente un infermiere, ma senza il necessario per curare le emorragie. La polizia conferma che ci sono stati dei morti, ma per il momento non fornisce cifre ufficiali.

Sino ad ora «22 persone sono state coinvolte, di cui otto feriti gravi», ha dichiarato alla stampa il colonnello Pierre Rombaut Mwanamputu, portavoce della polizia nazionale congolese, in un messaggio diffuso via web. L’ufficiale ha aggiunto che un’altra persona è rimasta ferita, due auto sono state incendiate dagli uomini di Bdk, e sei mitragliatori sono stati requisiti dalle forze dell’ordine.

La situazione era ancora tesa a metà giornata, con i residenti della zona che seguivano con ansia lo svolgersi degli eventi. Non capiscono bene che cosa facciano i membri della setta e quali siano le loro rivendicazioni.

Numerosi adepti si trovano nella residenza, ma non si sa se con loro ci sia il leader Muanda Nsemi, in quanto rifiutano di dirlo. Deputato nazionale, Ne Muanda Nsemi si nasconderebbe nel Congo Centrale, la sua provincia d’origine, nell’Ovest del Paese. Nei video recentemente diffusi su internet il capo della setta faceva appello all’insurrezione contro il potere del presidente Kabila – che per lui non sarebbe congolese, ma ruandese.

All’origine di queste tensioni c’è anche la spinosa questione della ripartizione degli incarichi ministeriali in seno all’attuale governo. Bundu Dia Kongo, spiega Basangana, uno dei dirigenti del movimento, ritiene che il suo leader non abbia ottenuto il posto che meritava.

Nel 2008, un centinaio di adepti di questa setta erano stati uccisi durante gli scontri con le forze dell’ordine nella provincia del Congo centrale.

traduzione di Chiara Andreola

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