In vigore la nuova disciplina sulle visite fiscali
Dallo scorso mese di settembre, con il decreto legislativo 27 maggio 2017, n. 75 è entrata in vigore la nuova disciplina sulle visite fiscali dei settori pubblico e privato soprattutto per quanto concerne le fasce orarie di reperibilità entro le quali possono essere effettuate le visite di controllo e la definizione delle modalità per lo svolgimento degli accertamenti medico legali. Queste nuove direttive sono state adottate per cercare di arginare al massimo fenomeni di abuso e per garantire controlli più serrati e uniformi in entrambi i settori e per cercare di stringere il cerchio nei confronti dei furbetti delle assenze, e cercando altresì forme più tutelanti per coloro che non sono in grado di riprendere la propria attività anche a causa di condotte del datore di lavoro come ad esempio il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza, mobbing, eccetera. In definitiva con le nuove disposizioni dell’Inps, mentre prima il controllo della reperibilità per malattia per i dipendenti del pubblico impiego e la verifica del loro stato di salute erano di competenza esclusiva delle Asl che oggi prendono il nome di Ats, dallo scorso mese di settembre è il nuovo Polo unico ad occuparsi in via esclusiva della gestione dei controlli medici fiscali anche nei confronti dei pubblici dipendenti.
Il nuovo Polo unico Inps
Con il decreto legislativo n.75/2017 più conosciuto come decreto Madia, è stato istituito il Polo unico Inps per il pubblico impiego e per il settore privato, che conferisce all’Inps la competenza esclusiva ad effettuare le visite mediche di controllo (per brevità Vmc), oltre che nel settore privato anche su richiesta delle Pubbliche amministrazioni (datrici di lavoro). Vediamo quali sono le principali novità introdotte dal suddetto decreto Madia e soprattutto come cambia il sistema di visite fiscali nei confronti di dipendenti pubblici e privati.
La visita Medica di controllo (Vcm)
La Vmc d’ora in avanti potrà essere richiesta dal datore di lavoro sia pubblico che privato o potrà essere effettuata anche d’ufficio dal Polo unico. Nel caso di Vmc chiesta dal datore, questi dovrà specificare se, in caso di assenza del lavoratore alla visita domiciliare, dovrà essere effettuata la visita ambulatoriale per accertare l’effettiva esistenza dello stato morboso. Al termine della visita, anche se promossa d’ufficio dall’Istituto, il datore di lavoro potrà conoscere gli esiti dei verbali in modalità telematica.
Come deve comportarsi il dipendente
Il citato decreto legislativo prevede, inoltre, che qualora il dipendente debba allontanarsi dal proprio domicilio per giustificati e documentati motivi deve darne preventiva comunicazione alla pubblica amministrazione di appartenenza alla quale è tenuto a fornire la relativa documentazione giustificativa. Anche eventuali cambi del domicilio di reperibilità indicato nel certificato telematico di malattia devono essere preventivamente comunicati al proprio datore di lavoro pubblico.
Qualora il lavoratore non venga trovato al domicilio dal medico fiscale, verrà invitato a presentarsi a visita ambulatoriale presso la struttura Inps territorialmente competente. In sede di visita ambulatoriale il medico Inps valuterà l’effettiva sussistenza dell’incapacità temporanea al lavoro e la relativa prognosi, nonché gli eventuali documenti, solo se di tipo medico-sanitario, prodotti dal lavoratore a giustificazione dell’assenza a visita nelle fasce di reperibilità.
Gli orari delle visite
Le differenze tra i due settori permangono invece per quanto attiene le fasce di reperibilità che sono ancora oggi differenti: per i dipendenti privati le ore di reperibilità sono quattro e cioè dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, mentre per i dipendenti del settore pubblico sono sette e cioè dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.