Viene da Castelli il presepio in piazza san Pietro
Castelli, paese in provincia di Teramo, offre quest’anno il presepe monumentale di Piazza san Pietro. L’allestimento sarà anche occasione per un’iniziativa di più ampio respiro, Da Castelli a san Pietro. Un Presepe per (ri)nascere, promossa anzitutto da mons. Lorenzo Leuzzi della Diocesi di Teramo-Atri. L’iniziativa prevede una serie di appuntamenti per parlare di territorio e ricostruzione dopo gli eventi sismici del 2009 e 2016.
Il Presepe, esposto al pubblico dall’11 dicembre al 10 gennaio 2021, è il frutto della maestria di docenti e allievi dell’allora Istituto d’arte ed oggi liceo F.A. Grue di Castelli (TE) e venne realizzato negli anni tra il 1965 e il 1975.
Il paese, centro di produzione della ceramica fin dal XVI secolo, è stato, con tanti altri, ferito dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. «Quest’anno ancor di più del solito, l’allestimento del tradizionale spazio dedicato al Natale in Piazza San Pietro vuole essere un segno di speranza e di fiducia per il mondo intero» si legge nel comunicato del Governatorato dello stato della Città del Vaticano.
Ma tornando alle iniziative correlate all’esposizione del presepe in piazza san Pietro, si prevedono cinque “pilastri” per la rinascita delle aree interne del territorio abruzzese: ricostruzione, imprenditorialità, turismo, arte ed Europa. Su questi filoni si stanno muovendo i dibattiti di una serie di convegni che è possibile seguire sul cansle Youtube della Diocesi e degli enti che hanno collaborato all’iniziativa: Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, il comune di Castelli, l’Ufficio Scolastico Regionale, il liceo artistico “F. Grue” di Castelli, la Fondazione Tercas, l’Università di Teramo e il Sodalizio degli abruzzesi a Roma.
In particolare, al convegno on line Non abbiate paura, ricostruire e è possibile di fine novembre a cui ha partecipato anche Giovanni Legnini, commissario straordinario per la ricostruzione post sisma, forte è stato il richiamo alla necessità di sinergia. Concetto sottolineato anche dall’assessor e regionale alle aree interne Liris: «Una riflessione fondamentale unisce tutti noi in una sinergia decisiva per completare la ricostruzione sismica, in particolar modo gli edifici di culto che sono nodali per la vita della comunità».
In tal senso, è fondamentale l’ordinanza 105 del commissario Legnini che da un lato semplifica le procedure e dall’altro velocizza l’avvio dei cantieri rendendo le stesse Diocesi e gli Enti ecclesiastici soggetti attuatori.
Un’ultima menzione, infine, va fatta per il progetto della Cittadella della Carità a cui la Diocesi di Teramo-Atri sta lavorando e che rientra tra le iniziative di cui si è parlato in questi giorni: un luogo di accoglienza e ospitalità per le persone in difficoltà. Un ulteriore segno di speranza nel territorio colpito dal sisma, che sia rinascita anche per i più poveri.