Videogiochi, che passione!
Siamo genitori di un bambino di quasi sette anni che, appena torna da scuola, si attacca alla play station. Vorremmo saperne un po’ di più sui videogiochi, insieme a qualche consiglio pratico. G. T. – Firenze I videogiochi sono molto amati da bambini e ragazzi ed anche da tanti adulti. Le immagini e i personaggi sono straordinariamente realistici, colorati, luminosi e s’impongono con forza. I tempi e i movimenti sono molto rapidi e il numero di azioni e di avventure è estremamente elevato. Le pause, quando ci sono, sono stabilite dal gioco, non dal bambino, il che determina un tipo di tensione e di attesa che non si riscontra nei giochi spontanei, dove è il bambino stesso a stabilire le interruzioni e anche la fine del gioco. Ciò spiega certe forme di dipendenza verso videogiochi in quanto i giocatori sono costretti a procede- re senza fermarsi, fino a quando il gioco non si conclude o fino a quando essi non riescono a raggiungere un determinato punteggio. Nel videogame, inoltre, manca il coinvolgimento fisico e ciò fa sì che tutta la tensione nervosa non riesca a scaricarsi attraverso il corpo, come invece avviene nel gioco di movimento. Ciò lascia nei giovani giocatori uno stato irritativo che può poi sfociare in scontentezze e malumori. I videogiochi hanno però di positivo che stimolano i processi mentali, come l’attenzione, la concentrazione, l’intuizione, il ragionamento, la coordinazione oculo-motoria e promuovono l’abilità di prendere decisioni velocemente. Non è quindi lo strumento di gioco in sé ad essere nocivo, ma il suo utilizzo incondizionato e spropositato. È compito dei genitori innanzitutto stabilire regole precise.Non mettere play station e computer nella camera dei bambini, perché potrebbero utilizzare, a insaputa dei genitori, giochi con contenuti non adatti alla loro età; e concordare un tempo di impiego giornaliero, ricordando che l’ideale sarebbe non superare le due ore al giorno, tra videogiochi e tv. Per concludere, possiamo suggerire ai genitori di stare vicini ai figli durante l’utilizzo dei videogiochi e magari giocare insieme. Se c’è qualche scena che lascia un po’ perplessi, cercare di spiegarla e fare con i bambini delle considerazioni critiche, interrompendo così anche la loro full immersion. spaziofamiglia@cittanuova.it