Vibo Valentia ringrazia i carabinieri

Questa mattina, la manifestazione organizzata da Libera per la legalità, contro la ‘ndrangheta. Don Ennio Stamile, presidente regionale di Libera: «L’applauso ai militari dell’Arma è stato un momento emozionante». Ferdinando Pietropaolo, dell’associazione IBC: «Pensiamo ai giovani che nascono in famiglia di ‘ndragheta. Speriamo che per loro possa rinascere la speranza»

Migliaia di persone in piazza. Per dire no alla ‘ndrangheta, ma soprattutto per dire “grazie” ai carabinieri, alle forze dell’ordine, alla magistratura.

Vibo Valentia si ferma e scende in piazza. Migliaia di persone hanno risposto all’appello lanciato dall’associazione “Libera” ed hanno sfilato per le vie della città. Il corteo è partito da piazza San Leoluca e si è concluso, emblematicamente, davanti alla sede del comando provinciale dei carabinieri. Lì, un lungo applauso, ha suggellato il messaggio forte che i vibonesi hanno voluto dare alla loro terra ed ai militari dell’Arma, che hanno messo a segno l’operazione denominata Rinascita Scott, che ha azzerato i vertici delle cosche locali della ‘ndrangheta.  La manifestazione ha un titolo «Vibo Valentia finalmente libera»: ed è insieme un messaggio di libertà ed un gesto di gratitudine.

A conclusione, le parole del referente provinciale di Vibo, Giuseppe Borrello, insieme al sindaco, Maria Limardo, il comandante provinciale dei carabinieri, tenente colonnello Bruno Capece ed il presidente della commissione nazionale antimafia, il senatore Nicola Morra.

«Oggi eravamo in tanti e a Vibo c’erano persone provenienti da tutta la Calabria – racconta il referente regionale di Libera, don Ennio Stamile –. C’erano i sindaci, c’erano i sindacati, le associazioni, c’erano soprattutto tanti giovani. Il lungo applauso che ha concluso la manifestazione, quando siamo arrivati davanti alla sede del comando provinciale dei carabinieri, è stato molto emozionante. È un segnale di rinascita per una Calabria che vuole vivere. Qui oggi c’era la Calabria migliore».

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«Un bel momento, c’è voglia di dire qualcosa, di farsi sentire – commenta Ferdinando Pietropaolo, dell’associazione “Insieme per il bene comune” (IBC), che si ispira ai valori del Movimento dei Focolari – Noi sappiamo che ci sono tante persone che condizionano la nostra vita di tutti i giorni, sappiamo che ci sono persone legante alla ‘ndragheta. Non vederli più a Vibo e sapere che sono in carcere, ci fa sentire più liberi. Oggi abbiamo manifestato, abbiamo sfilato in silenzio, pensando soprattutto ai giovani, che hanno la sfortuna di nascere in famiglie di ‘ndragheta. Spesso il loro futuro è compromesso, non per colpa loro. Nascono lì, crescono lì e per loro sembra non ci sia nessuna speranza. Sono anch’essi vittima, a loro volta. Noi speriamo fortemente che per loro possa rinascere la speranza, che abbiano la possibilità di essere strappati da questa piovra».

Ferdinando Pietropaolo aggiunge: «Oltre a Libera e con Libera ci sono associazioni, fra cui la nostra, che stanno lavorando a Vibo per far crescere il livello di socialità. Questo segno, l’ondata di arresti, è una cosa che sta camminando di pari passo con la crescita di una coscienza civile  che sta andando avanti lentamente , ma decisamente. E ci sono anche segni nelle varie amministrazioni comunali intorno a noi».

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