“Viaggio in Italia”
TV7 Raiuno Sembra banale: raccontare l’Italia che cambia. Quanti reportage, quanti sondaggi e talkshow hanno già parlato dello Stivale che cambia pelle con l’arrivo delle nuove tecnologie, con l’introduzione di nuove mode e stili di vita, con l’irrompere della febbre da Borsa? Sembra un film già visto. E invece basta guardare il Viaggio in Italia di Raiuno per capire che c’era un punto di vista privilegiato che meritava ancora d’essere preso in considerazione: quello del cinema d’autore. La nostra tv, lo si è detto spesso, è figlia di Cinecittà. All’inizio, negli anni Cinquanta, la parentela con le menti e le braccia che avevano creato il neorealismo era più evidente. Le maestranze lasciarono gli studios sulla Tuscolana e si trasferirono in via Teulada. Adesso, invece, la tv e il grande cinema sembrano due rette parallele destinate a non incontrarsi mai. Per questo crea molte attese la messa in onda dei mini- film programmata dal settimanale del Tg1 Tv7, tornato con questa operazione agli antichi splendori. Semplice l’idea: prendete un manipolo di registi del cinema e chiedete loro di raccontare nello spazio di un cortometraggio (8- 12 minuti), un pezzo d’Italia che muta. Il primo appuntamento ci ha portato al confine tra Puglia e Basilicata, sulle colline brulle e aspre della Murgia tanto care a Lina Wertmüller che ha girato da quelle parti almeno un paio di film, compresa la sua pellicola d’esordio, I basilischi. Con un sapiente alternarsi di immagini, la regista ha reso vivo ed interessante il confronto fra le persone di quel tempo (immortalate ne I basilischi) ed i giovani meridionali di oggi. Un ritratto caldo e dolente, un documento prezioso per capire il profondo Sud. In ogni caso, un’altra cosa rispetto ai pur interessanti reportage che un giornalista potrebbe fare recandosi sul posto. L’occhio del cinema guarda la realtà in modo diverso, la contamina con il sogno, fa scoprire aspetti che resterebbero nascosti. Renderà più chiaro il concetto il grande Ermanno Olmi, protagonista del secondo episodio. Poi Liliana Cavani che si misurerà con il tema della tolleranza, partendo da Assisi. A seguire la Cagliari di Antonello Grimaldi, i luoghi di Padre Pio raccontati da Giulio Base, la costiera amalfitana tratteggiata da Roberto Faenza. LA SCUOLA E NOI Riguarda tutti. Ma pochi ne parlano e ancor meno capiscono come stia cambiando. La scuola resta tra gli argomenti più universali, ma anche più specialistici. Districarsi tra riforme, cicli e crediti è diventato tremendamente complicato. Cerca di colmare questa lacuna, La scuola e noi, una serie di 30 puntate che la tv satellitare Sat 2000 propone tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 14.30 ( in replica alle 18 e alle 23.30). Ideata da Aurelio Molè e condotta da Gaspare Barbiellini Amidei, la trasmissione, partendo da una prospettiva cattolica, analizza in modo chiaro identità e finalità, storia e attualità della scuola italiana, senza dimenticare le questioni economiche e i progetti futuri, ma anche le ultime riforme legislative. “Al fondo – spiega Molè – l’obiettivo è quello di raccontare il ruolo svolto dall’istruzione cattolica nell’evoluzione della cultura italiana”.