Il viaggio di Dante in musical

Il testo più letto, l’autore più rappresentativo, i versi più illuminati della nostra letteratura nazionale tornano in scena in una veste inedita e accattivante

Non stupisce che a dieci anni dal suo debutto, questo lavoro diretto da Andrea Ortis raccolga intorno a sé ancora numerosi appassionati e curiosi, pronti a rivivere le incredibili avventure ultraterrene del poeta fiorentino. E sì, perché è un lavoro ben fatto: la penna è quella di Monsignor Frisina, musicista e ideatore dell’opera; le scene sono di Lara Carissimi, visionaria e dirompente, che ha curato anche la produzione del musical.

Il racconto dantesco, inutile ricordarlo, ha già sposato il sentimento epico del viaggio e della scoperta: Dante, eroe dell’ignoto, si immerge negli abissi della perdizione e del peccato, per poi risalire verso la Luce Divina, attraverso un percorso avventuroso e coinvolgente. La versione musical raccoglie l’invito dell’autore ad abbracciare la natura spettacolare delle ambientazioni: le scenografie virtuali, il gioco di cambi a vista, le maestose strutture che dominano la scena e riproducono fedelmente la ridiscesa alle viscere della terra sono l’esatta traduzione dell’impero dantesco.

Come molte riscritture, anche questo restyling del testo non interviene esclusivamente sul piano estetico: le scelte registiche contaminate dal gusto contemporaneo pur non intaccando la struttura dell’opera né la potenza della sua scrittura, stemperano i toni retorici dell’immaginario dantesco in favore di una mise en scene fantasy, dal sapore frizzante. Una scelta coraggiosa che  potrebbe far storcere il naso ai più tradizionalisti, affezionati a una lettura scolastica dell’opera dantesca. Ma gli oltre 450 mila spettatori che hanno assistito alla messa in scena sono un segnale forte: c’è voglia di novità. E allora ben vengano le scene in 3D, i costumi sgargianti di Lorena di Pasquo, il corpo di ballo acrobatico e le coreografie di Massimiliano Volpini, lo spettacolare disegno luci curato da Valerio Tiberi. E mentre la voce calda e suadente di Giancarlo Giannini ci guida come un moderno Virgilio, noi spettatori del terzo millennio ci sentiamo magicamente più vicini a quell’uomo medievale e alla sua storia.

L’intrattenimento puro, misto al fascino di una scena maestosa e alla potenza della poesia, sembrano eternare il capolavoro di Dante, regalando uno spettacolo adatto a tutti. Non a caso, dopo la tournée nei teatri, è prevista una serie di rappresentazioni nelle scuole, appositamente pensate per avvicinare il pubblico dei giovanissimi. Molto spesso spaventati dall’inespugnabile fortezza dell’allegoria dantesca, i ragazzi delle scuole vivono la lettura della Divina Commedia come una condanna. Questo musical, puntando proprio sulla modernità del linguaggio, potrebbe finalmente svelare ai ragazzi la ricchezza della poesia Dantesca e l’inaspettata attualità della sua visione.

 

Al Palapartenope di  Napoli, fino all’ 11 febbario

poi in tournée

 

 

 

 

Al Palapartenope di  Napoli, fino all’ 11 febbraio, poi in tournée

 

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