Viaggiare con I Turchini
Il complesso barocco fondato nel 1987 da Antonio Florio è uno di quegli ensemble che non si dimenticano: qualità del suono, precisione del ritmo, correttezza dei colori, fluidità del canto sono alcuni degli elementi che ne garantiscono l’efficacia e soprattutto la bellezza.
All’Accademia Filarmonica Romana hanno eseguito una rarissima composizione del pugliese Gaetano Veneziano, anno 1693, l’oratorio “la Santissima Trinità”. Una sorta di meditazione dialogata tra i personaggi della Trinità, la Vergine Maria e il Peccato che si conclude, ovviamente, con il trionfo dell’Immacolata Concezione. Il lavoro, che dura circa 70 minuti, risente dello stile teatrale con recitativi e arie col “da capo” e brevi introduzioni strumentali: l’enfasi barocca si esprime nelle arie, ma è levigatissima nei recitativi, che forse sono l’elemento più moderno: ariosamente “prebelliniani”, asciutti, lineari spesso e in un “recitar cantando” di sapore teatrale certo, ma dove l’unione parola-musica è perfetta. Luminosità, sensualità amore per la vita, enfasi, devozione e preghiera esprimono la variegata anima secentesca, anche grazie ai musicisti del complesso e ai cantanti, in particolare il basso Giuseppe Naviglio (il peccato) e il soprano Cristina Grifone.
Una musica appassionata eppure contenuta, di un grande autore tutto da riscoprire.