Via Pacis: un laboratorio per la pace nel salernitano
«Un tempo, il nostro, che è segnato dal dilagare della cultura bellicista contro la vita, pone una serie di domande. Davanti a questo quadro fosco ci siamo posti gli interrogativi della storia contemporanea, noi, amici della comunità del Movimento dei Focolari di Cava de’ Tirreni (SA): Beatrice, Lella, Giovanna, Angela, Enzo ed io. Cosa possiamo fare? In che modo possiamo agire nel locale per coinvolgere le comunità e le persone?
Ad un primo incontro ci siamo resi conto che la pace manca proprio a noi: famiglia, lavoro, società. Allora, non facciamo nulla? Questa è la nostra sfida, abbiamo ribaltato la risposta: costruire la Pace perché ne abbiamo bisogno.
Ci rendiamo conto che dobbiamo esporre questo interrogativo anche all’arcivescovo della diocesi e soprattutto un programma operativo. Detto fatto, ci incontriamo con mons. Orazio Soricelli che ci accoglie nel suo studio già in febbraio 2024; dopo aver ascoltato il programma in dieci punti si dice contento e felice e dona la sua benedizione chiedendoci di coinvolgere la consulta diocesana.
Da questo fecondo incontro con gli amici della consulta ecclesiale laicale è balzata in evidenza la Via Pacis, come laboratorio sociale e culturale intergenerazionale sul tema della Pace. Subito abbiamo preso contatto con le figure apicali della diocesi che si sono rese disponibili a vederci. Tutti hanno avvertito che la posta in gioco è davvero impegnativa, complessa e temeraria.
Noi non siamo soli. Qui nasce l’esigenza di condividere un processo di pace a cominciare dall’esempio di una donna cavese: Apicella Lucia. Da tutti conosciuta come mamma Lucia, novella Antigone, in tempi di guerra ha raccolto circa 800 soldati morti: tedeschi, francesi. Restituendoli alle loro mamme ha riconciliato mezza Europa. La Pace è donna. Da qui partono le stazioni che ci porteranno in tutta la diocesi. La Pace non è una parola, ma un cammino. Pace come accoglienza, Pace come disarmo, Pace come perdono, Pace come Riconciliazione, Pace come famiglia umana, Pace come laboratorio di reciprocità, Pace come cura della Terra e della dignità umana, Pace come incontro con l’Assoluto.
Tutti nella consulta sono importanti. Ci rendiamo conto che il cammino sinodale implica un metodo: ascoltarsi, condividere, pianificare e soprattutto sostenere le stazioni della Via Pacis con vivo spirito fraterno con una sentita sinergia.
Con gli amici di CL, Rinnovamento nello Spirito, Azione Cattolica, Pax Cristi, Oblati Laici Benedettini, i Frati Francescani del Convento dei SS. Antonio e Francesco, con p. Pietro Anastasio e con diversi Uffici della Pastorale diocesana, si passa all’azione.
Abbiamo invitato l’abate Don Bernardo Gianni del monastero di san Miniato al Monte di Firenze per guidarci nel considerare che la Terra è piena della Gloria di Dio. Dalla contemplazione della Bellezza di Dio Creatore discendono le altre creature. Uno step successivo: l’invito al Gen Rosso per ascoltare e vivere un’esperienza di fraternità universale soprattutto con i giovani, nello scenario del chiostro del convento dei SS. Antonio e Francesco.
I frati francescani con p. Pietro hanno espresso una accoglienza fraterna degna del loro fondatore, San Francesco. In questo cammino ciò che emerge è la freschezza dei rapporti e la gioia di registrare una forte e generosa partecipazione di tanti sponsor che hanno sostenuto le spese economiche. Questa esperienza di cammino sinodale è rimbalzata oltre i confini di Cava de’ Tirreni, tanto che ci hanno chiesto di presentarla anche nella parrocchia dei SS Pietro e Paolo, a Montoro (AV), ed è stato davvero emozionante.
Una delle dimensioni incredibili è stata la presenza operativa della Provvidenza per sostenere le spese di tutto. Dio Padre ci ha guidati, letteralmente, per mano. Si è fidato di noi e noi ci siamo fidati di Lui.
Altro elemento, davvero interessante, è la partecipazione della Via Pacis alla manifestazione della Via Regia de la Cava, Giubileo For All, in sinergia con la CEI, con la Regione Campania, con l’UNESCO, con le Istituzioni civili e di volontariato della città di Cava de’ Tirreni. Non posso tralasciare la presenza significativa dell’abate Don Michele Petruzzelli, della Badia della SS Trinità, per la sua squisita amabilità.
Il cammino sinodale Via Pacis partecipa all’accoglienza del premio Nobel per la Pace del 2018, il dottor Denis Mukwege della Repubblica Democratica del Congo.
La comunità locale del Movimento dei Focolari è vivamente impegnata a condividere nella cultura sinodale questo processo di pace a cominciare dai nostri rapporti intra-familiari e sociali. W la pace».
di Pellegrino Gambardella
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