Via Lucis: ultima tappa dal Movimento dei Focolari a Torino
Quattordici città in quattordici giorni. La Via Lucis 2022, ideata da Tucum in collaborazione con Terra e Missione, è partita lo scorso 20 agosto con l’invio del vescovo ausiliare padre Daniele Salera, che durante la celebrazione eucaristica ha annunciato ai giovani partecipanti e alle Suore della Carità che gli affiancavano: «Questo pellegrinaggio non è vostro, è di Gesù».
Con questa convinzione e guidati per tutto il percorso dalla provvidenza, il gruppo ha ricevuto il saluto di papa Francesco in Piazza San Pietro durante l’Angelus del 21 agosto, che ha mostrato il supporto e l’affetto da parte della Chiesa a questa iniziativa.
In tutto, una trentina di iscritti, sono saliti sui treni regionali nelle diverse stazioni, accompagnati in ogni città dalla popolazione locale. Il viaggio però non l’hanno intrapreso da soli ma insieme a quelli che il Papa chiama “santi della porta accanto”, ovvero dei giovani che hanno speso la loro vita alla luce della Parola e che si sono spenti in maniera prematura per malattia, incidente o omicidio avendo vissuto nel loro quotidiano nella via verso la santità.
La prima tappa è stata Roma, che ha visto come protagonista David Buggi, mancato cinque anni fa. La madre ha raccontato con grande gioia la sua testimonianza e come il giovane abbia aiutato familiari e amici ad avvicinarsi a Dio, specialmente durante l’ultimo periodo della sua vita.
La particolarità di quest’anno è stato il carattere missionario, che ha aggiunto un valore specifico al pellegrinaggio, completandolo con l’esperienza pratica delle diverse congregazioni dedicate in Italia e nel mondo ad aiutare i poveri e portare loro il Vangelo. Così, nella capitale italiana i partecipanti alla Via Lucis sono stati accolti dai Missionari della Consolata, che hanno condiviso con loro il proprio carisma.
La seconda tappa è stata Napoli, presso la Comunità dei Gesuiti; il testimone in questo caso Carlotta Nobile. Come in ogni città, i pellegrini si sono avvicinati alla stazione ferroviaria per andare all’incontro dei più poveri ed emarginati: persone senzatetto, migranti, prostitute, rider… In questo caso, quello da offrire non era un panino o una coperta, bensì l’ascolto e la propria presenza.
Il viaggio è continuato verso Taranto, dove il gruppo è stato accolto dalla Famiglia Salesiana. Lì l’incontro con i poveri è avvenuto all’interno della Caritas Diocesana, dove si è creato un bel momento di dialogo. Il giovane testimone di questa tappa è stato Pierangelo Capuzzimati.
La fermata successiva è stata Bari, che ha visto come testimone la serva di Dio Santa Scorese. La sorella Rosamaria ha raccontato del loro rapporto e delle scintille di santità che percepiva nella vita di Santa. La mattina successiva il gruppo ha lasciato il seminario minore dove era stato accolto per indirizzarsi a Foggia, dai Frati minori francescani. Lì hanno ascoltato la testimonianza di santità del giovane Matteo Farina.
Momento culmine di ogni giornata è stata l’adorazione eucaristica della sera, dove sono state portate in preghiera tutte le persone incontrate. «L’incontro quotidiano con la sorgente di acqua viva ci ha sorretto e ci ha dato le forze per continuare il nostro cammino, estenuante ma estremamente arricchente» ha dichiarato Maria, una delle partecipanti.
Il mattino, prima della partenza, la prima cosa da fare è stata sempre celebrare l’Eucarestia. Dopo la colazione, i pellegrini hanno preso il treno in direzione a Pescara, dove sono arrivati alla Chiesa di San Pietro Apostolo. Lì c’è stata la testimonianza di Mario G. Restivo.
Con la preghiera alla base di ogni pellegrinaggio, un appuntamento immancabile è stato la recita del rosario durante gli spostamenti in treno. Dopo un lungo viaggio il gruppo è arrivato alla tappa centrale, Assisi, dove non sono mancate la visita alla Porziuncola e la Messa presso la tomba del beato Carlo Acutis. Prima di tornare dalle Monache Benedettine dove i membri della Via Lucis hanno fatto sosta, è stata condivisa l’esperienza di Marianna Boccolini da parte della sorella diciottenne.
Da lì il gruppo si è spostato a Ravenna, dai Giuseppini del Murialdo, dove le amiche di Sandra Sabattini, proclamata beata lo scorso 24 ottobre, hanno parlato della sua vita, sensibilità e vicinanza, e hanno condiviso con i presenti alcuni dei suoi scritti.
Il 29 agosto la Via Lucis ha fatto tappa a Padova. Ricevuta dai Missionari Comboniani, ha accolto la storia di padre Ezechiele Ramin, ucciso in Brasile per il suo impegno nella carità, e ha pregato davanti alla sua tomba insieme ai suoi parenti.
Decima tappa è stata Parma, dalla Famiglia Saveriana. Il testimone di fede in questo caso è stato Sarah Calvano. L’ha seguita Piacenza, dalle Suore Scalabriniane, e la testimonianza di santità di Giulia Gabrieli.
Il 1º settembre si è passati dal Centro culturale dei missionari del Pime di Milano, ed è stata condivisa l’esperienza di vita del beato Carlo Acutis. Penultima tappa è stata Genova, dai Missionari della Società delle Missioni Africane, con il testimone Marco Gallo come compagno di viaggio.
Il pellegrinaggio si è concluso sabato 3 settembre a Torino, dove ad accogliere la Via Lucis è stato il Movimento dei Focolari. Dopo un laboratorio di condivisione presso il focolare femminile di Torino nel quale si è parlato del carisma di Chiara Lubich e dei frutti di questi 14 giorni di cammino, c’è stato il solito incontro in stazione per toccare con mano le povertà della città.
La sera ha visto come protagonista Maria Orsola Bussone, la cui testimonianza è stata condivisa dal fratello e da altri a lei cari. Dopo il momento di adorazione, seguito dalla firma della bandiera che lungo il percorso ha accolto il nome di tutte le persone che hanno fatto parte di una o più tappe, è arrivata la chiusura della Via Lucis 2022 con un momento di festa, ballo e canto animato da un coro.
Interpellata su cosa abbia significato per lei questo cammino di luce, Daniela ha affermato: «La via Lucis è un appuntamento che Dio mi ha dato per potermi mostrare ancora una volta quanto è bello amare. Un amore che passa attraverso la preghiera, le storie, gli sguardi delle persone che ho incontrato, dalla prostituta agli amici con cui sono in cammino. La via Lucis mi ha aiutato a capire che amare è servire. E che il prossimo da servire è in tutti i fratelli che incrocio lungo la strada, dai miei familiari ad una persona appena conosciuta. Tutto ciò che facciamo o che non facciamo ad un altro non è altro che tutto il Bene che facciamo o che manchiamo di fare a Gesù».
All’indomani di due settimane di pura condivisione, preghiera, incontri e accoglienza in cui si è cercato di abbracciare la povertà guidati dalla Parola, Sabrina, una delle giovani che ha partecipato a tutte le tappe dell’incontro ha pubblicato in un post su Facebook questa preghiera: «Signore fa’ dei nostri passi luminosi una scia che porti alla tua strada, fa’ dei nostri sorrisi e dei nostri volti un lume in mezzo al buio e guida tutti coloro che abbiamo incontrato e noi verso di Te, affinché possiamo arrivare pieni di gioia tra le tue braccia».
Una testimonianza quella della Via Lucis di come il messaggio di Gesù continua a toccare i giovani di oggi, disposti a mettersi al servizio dei più poveri, dedicando i giorni dell’estate a camminare insieme ad altri per essere luce nel mondo come portatori del Vangelo.
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