Via al sogno di Mura: il giro del mondo in vela
Il «Solo Round the Globe Record è maturato dentro, fino ad arrivare, un paio di anni fa, al punto giusto. Prima, anche se fare il navigatore e il marinaio significa stare spesso lontano di casa, ho cercato di mediare tra la famiglia, per non perdere nulla di quella fantastica esperienza, e il mio sogno. Poi il sogno è diventato maturo ed eccoci qua per il via. Non è stato assolutamente facile e sono sicuro che sarà molto più dura di quello che ho immaginato e che mi hanno raccontato»ha spiegato Gaetano stesso.
Alle 13.25 di sabato 15 ottobre, Gaetano Mura, con il suo Class 40 di 12 metri di lunghezza per quasi 4 di larghezza, battezzato Italia, ha lasciato Portus Karalis di Cagliari per affrontare le 25.000 miglia (circa 46.300 km) del suo giro del mondo in solitario. E’ il sogno di un giro tutto senza tappe e senza assistenza esterna: il Solo Round the World Record. Nato a Cala Gonone, costa Est della Sardegna, nel 1968, sposato da 25 anni con Carla e padre di Alessio e Marta, Gaetano lavora a un questo progetto che, come da romanzo, è da sempre il sogno di ogni appassionato navigatore.
Ad oggi, sono tre i nostri connazionali che hanno concluso il giro senza tappe passando dai tre Capi principali, Capo di Buona Speranza (in Sudafrica), Capo Leeuwin in Australia, e Capo Horn, sulla punta meridionale del continente sudamericano: Simone Bianchetti nel 2003, (anno stesso in cui è deceduto), Pasquale De Gregorio, nel 2000-2001, e Alessandro Di Benedetto che lo fece nel 2010 su una barca di 6,50 metri, e poi per la cosiddetta rassegna Vendée Globe del 2013. Per Mura si prospetta circumnavigazione di quasi 5 mesi, permessa certo anche dall’intento condiviso con la famiglia e dall’affidamento sull’apporto del team della società 1OFF guidata da Santino Concu e Ugo Bertelli, che ha organizzato il progetto.
“Di Benedetto, Pasquale, Vittorio, ma anche Giovanni Soldini che il giro, anche se a tappe, l’ha fatto due volte, e altri oceanici sono venuti a trovarmi o mi hanno telefonato. Mi hanno dato consigli e indicazioni preziose. Ma poi laggiù, alle prese con tempeste e iceberg, ci sei solo tu” ha affermato Gaetano, prima d’imbarcare ben 160 chili di prodotti tra hi-tech, alimentare con liofilizzati come quelli usati dall’astronauta Samantha Cristofoletti, prodotti DOP e IGP della Sardegna e quattro telecamere per raccontare tutto in diretta, su facebook e i social media, grazie a un potente impianto satellitare, sulla sua “Italia”, costruita dal cantiere di Bert Mauri nel 2012, rimessa a nuovo e preparata appositamente per quest’avventura.
Come in ogni copione leggendario, esiste un record da battere: quello del cinese Guo Chuan che, su un Class 40, nel 2013 impiegò 137 giorni per fare il giro partendo e tornado a Qingdao, sul Mar Cinese. “I conti, visto che io parto da Cagliari e non da Qingdao, li faremo alla fine considerando tempi e miglia percorse”, spiega Mura, che ha l’obiettivo non meno importante di stabilire il tempo di riferimento per un nuovo primato: il giro del mondo in solitario in Class 40 da Gibilterra a Gibilterra, passando ovviamente dai tre Capi.
Per Gibilterra e le sue 750 miglia di mare da navigare c’è tempo: dopo i saluti della banda di Monastir, le danze dei Mammutones e degli Issohadores di Mammoiada, le maschere tradizionali della sua terra natale della Barbagia, il saluto delle autorità e la benedizione del vescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, è tempo di sognare, vento in poppa permettendo. A tutta, Gaetano!