Verso la Grande guerra

Documenti, tele e filmati ripercorrono gli anni che preparano il primo conflitto mondiale, tra mito dell'eroismo, retorica della patria, passioni civili e sociali. Al Vittoriano, Roma
Il Vittoriano

Fa bene questa rassegna al Vittoriano a Roma. Perché in tempi di conflitti permanenti come quelli in cui viviamo, ricordare la tragedia da cui l’Europa è stata scossa negli anni 1915-18 con milioni di vittime – in Italia 600 mila –  se non altro esorcizza, per chi ha del buon senso, la voglia di sangue che periodicamente attraversa l’umanità.

L’Italia di quegli anni era una nazione agricola e analfabeta. La moda esaltava le dive della Belle Epoque, i romanzi di Proust e soprattutto quelli erotici di D’Annunzio, ma anche il coraggio del “Vate”, il suo anelito ad un eroismo compulsivo che lo rendesse adorabile dalle masse.

Gran seduttore anche con le parole, non solo con gesti straordinari, inventore con Carducci della retorica della patria, nazionalista accanito e inflessibile antiaustriaco. La mostra racconta tutto questo con foto, documenti, anche filmati, addirittura quelli vaticani di fine Ottocento con un Leone XIII ingobbito e secco ma sveglio. Naturalmente ci sono poi le imprese della capitale come la costruzione del Vittoriano: foto e progetti mostrano lo sventramento del centro della vecchia Roma per far posto ad un monumento della retorica patria assai discutibile. Ma era un modo per diffondere l’idea dell’Italia unita, nata da poco da un regionalismo accanito.

È un mondo in trasformazione, che ha le sue dive, come la Duse, e i divi come d’Annunzio, ma le sue passioni civili e sociali, la sua arte incerta fra postimpressionismo e storia.

Rivedere le decine di documenti, tele e filmati fa un gran bene. Questi eravamo noi. Come siamo cambiati!

"Verso la Grande guerra. Storia e passioni d’Italia dalla crisi di fine '800 a D'Annunzio". Roma, Vittoriano. Fino al 6-1 (catalogo Gangemi editore)

(Foto di Stefan Bauer)

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