Lo studio del mito accompagna Schelling nel corso della sua intera speculazione. Tale percorso, nel quale è in certo modo compendiato il senso dello stesso itinerario del filosofo, che va dalle opere giovanili fino alle ultime lezioni berlinesi, vede Schelling lasciarsi alle spalle l’impostazione illuministica della sua formazione per abbracciare l’idea che il mito debba essere spiegato a partire da se stesso. La ricerca del mito si intreccerà così sempre più strettamente con la ricerca del sacro e diverrà una delle pietre angolari del confronto fra Paganesimo e Cristianesimo, all’interno di una lettura che non mancherà di
influenzare tanta parte della successiva riflessione occidentale.