Verginizzare l’anima come Maria
Lei ci dà la norma per ritrovare Dio nel mondo.
Oggi, la tua casa è più confortevole dell’abitato di Nazareth: ma tuttora il mondo ti aggredisce, investendoti con le provocazioni delle ricchezze. Contro questa decadenza eccessiva, se fai tuo il criterio della Vergine, e opponi il metro della sua condotta, purezza, umiltà, se innalzi a modello il suo sacrificio e assumi la sua vita come indirizzo di riscossa, fai di lei lo schema della liberazione portata da Cristo. Lei ci dà la norma per ritrovare Dio nel mondo. Il cristiano, che imita Maria, risana la decadenza circostante, ripetendo il sorriso raccolto della Vergine, mentre s’instaura, come lei, in una cella scavata nell’intimo dello spirito, dentro la ressa del mondo. Imitare Maria significa amare Dio sino all’annientamento di sé.
Oggi più che mai, nella disgregazione delle anime, si avverte il bisogno della carità. E questa sete di amore si manifesta e si fonde con un risveglio di pietà mariale: e si definisce appunto in Maria. L’amore mariale non chiede, dà. Non pretende, si considera in debito. Se è ignorato, gioisce; se è pestato, balza in Dio. Fa del Calvario in terra una pedana di lancio al cielo. Dove sia riamato, è bene; dove non sia riamato, si avvicina di più al Crocifisso. Non si rammarica, se non è compreso. Nascosto, è più valido, vive se muore a sé, per rinascere in Dio. Maria non aveva voluto mai altro, che il volere di Dio. S’era consacrata a lui da bambina, abbandonandoglisi; umile, si donò: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
Era l’assenso: semplice ed esplicito, come l’azione di Dio. L’assenso che scioglieva il dramma del cielo con la terra, che suggellava la collaborazione di Maria con Dio, che dava a Gesù la madre desiderata da sempre. Cominciò da quell’istante la Redenzione. La grandezza di Maria stette nella totale estromissione di sé da sé sino a farsi vuoto assoluto: quello che ci vuole perché Dio entri. Finché uno si preoccupa di sé, soffre per ogni sgarbo, s’angoscia nell’incertezza, è uno che piange nella solitudine. Per inserirsi nel ciclo della vita, uscendo dalla fase del vecchio disordine, basta copiare Maria: verginizzare l’anima, sull’esempio di lei e con l’aiuto di lei: fare del nostro cuore il cuore di Maria: della vita nostra la vita di Maria. Divenir lei. Maria, perché fa la volontà di Dio, non si cura del mondo: lo cura. Ecco perché la Chiesa invita, in questi anni di turbinante corruzione, a consacrarsi al cuore immacolato della Madonna.
(Da: Maria modello perfetto, Città Nuova Ed.)