Verdi alla cinese

L'Orchestra sinfonica di Roma diretta da Yu Feng ed affiancata dal coro China National House interpreta coraggiosamente il Trovatore: un vero campo di battaglia per le voci e la musica
Un momento del Trovatore

La Cina non è più vicina, ma già presentissima tra noi. Così all’Auditorio Conciliazione, l’Orchestra Sinfonica di Roma, diretta da Yu Feng ed affiancata dal coro China National House, ha presentato il verdiano Trovatore. Opera balenante in quattro parti, super-romantica, ruggente e sulfurea, vede l’incontro-scontro di tre giovani innamorati: Manrico, il trovatore, il rivale Conte de Luna eLeonora. Domina i notturni infuocati e passionali il personaggio diabolico della strega Azucena, madre-zingara spiritata assetata di vendetta che si configura come una delle figure verdiane più sinistre e ambigue.

Ultimo omaggio dell’autore ad un tipo di opera a grandi quadri con un minimo di sviluppo narrativo, il Trovatore è un campo di battaglia per le voci, il coro e l’orchestra: cori marziali e balenanti, un trio tenore-soprano-baritono fra impeti e pathos, un mezzosoprano sulfureo… arte che richiede duttilità espressiva, capacità di fraseggiare ampio e melodiosità. Siamo di fronte alla vena torrenziale di un Verdi focosissimo. L’orchestra alterna a colori notturni in cui domina il clarinetto, sterzate d’archi imperiose dai ritmi travolgenti.

L’edizione “cinese” ha fatto mostra di voci in genere belle – il baritono Wang Haitao (che imita un certo Bastianini), il tenore Li Shuang in gran parrucca bionda, il contralto Yang Guang ed il soprano Wang Wei che passa da Verdi a Wagner, da Puccini a Mozart (non è troppo?) –. Voci  generose, con qualche “gigioneria” vecchio stile, ma disposta ad incantare il pubblico. Alcuni però hanno difficoltà a manovrare i fiati, spezzando talora le frasi, forse perché i tempi non sono stati ben concordati col direttore (?). Molto bravo il coro, istruito e appassionato.

L’orchestra, in verità, avrebbe potuto dare di più, soprattutto gli archi, credendo fino in fondo nel fuoco verdiano. In complesso, un Trovatore pieno di impegno e di belle intenzioni, e soprattutto coraggioso, se si pensa alla difficoltà di pronuncia dell’italiano (in versi, per di più). Pubblico felice.

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