Venezia rischia e apre al futuro

Nel Festival numero 75 coesistono passato e presente, linguaggi vecchi e nuovi. Una mostra di qualità

Domani a Venezia, città-mondo per vocazione, apre un festival-mondo. Tante appaiono infatti le tematiche che verranno presentate, i generi che confluiscono l’uno nell’altro come è ormai d’uso, le sezioni, le sottosezioni e le mostre. In particolare, quella fotografica sui 75 anni della Mostra all’Hotel des Bains, riaperto per l’occasione. Passato e presente, coesistenza di linguaggi vecchi e nuovi. Premi: Leone d’oro alla carriera a David Cronenberg e a Vanessa Redgrave, premio Bresson dell’Ente dello Spettacolo a Liliana Cavani, che presenterà la versione restaurata del suo Il portiere di notte.

Film, moltissimi, corti e documentari compresi. Autori come Damien Chazelle, reduce dal successo di La La Land, che ripresenta Ryan Gosling nel ruolo dell’astronauta Armstrong in First Man; i fratelli Coen, alla loro prima volta al festival con The ballade of Buster Scruggs, il messicano Alfono Cuaròn che si racconta adolescente in Roma. E poi il regista-pittore Julian Schnabel, che ricostruisce la vita di van Gogh (Willem Dafoe) in At Eternity’s Gate, Emir Kusturica con El pepe sui processi staliniani, Amos Gitai sulla coesistenza tra ebrei e palestinesi in A tramway in Jerusalem; Laszlo Nemes (Oscar per Il figlio di Saul) con Sunset sulla prima guerra mondiale, i francesi Jacques Audiard col western Les Frères Sisters, e Oliver d’Assays con Doubles vies, con Juliette Binoche. In più la prima proiezione della famosa e incompiuta opera di Orson Welles The other side of the wind.

L’Italia si presenta forte. Tra i 21 film  in concorso, giudicati dalla giuria presieduta da Benicio Dal Toro, ci sono Mario Martone che completa la trilogia di Noi credevamo e Il giovane favoloso con Capri Revolution, storia sul 1914 di un libera comunità di intellettuali; Luca Guadagnino rivisita l’horror di Argento in Suspiria con la sua musa Tilda Switon; Alessio Cremonini apre la sezione Orizzonti con Sulla mia pelle dedicato a Stefano Cucchi, Valeria Bruni Tedeschi gira la commedia I villeggianti, e Roberto Andò propone un trhiller sul Caravaggio rubato in Una storia senza nome.

Attesi tanti divi, parecchio glamour in mezzo a tanti nomi celebri, tra cui diversi rubati a Cannes. Non sarà facile districarsi tra piatti così appetitosi e con film di oltre tre ore. Ma Venezia rischia e apre al futuro, con una mostra-mondo che vuole coinvolgere tutti. Ma con la qualità, sostiene il direttore Barbera. Presenterà in sala Michele Riondino, attore molto dotato. Vedremo. Intano si apre con il film di Chazelle.

 

 

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