A Venezia c’è posto per tutti
Si presenta una rassegna davvero “ecumenica”, come ha pensato il direttore Alberto Barbera. La Giuria, presieduta dalla regista argentina Lucrecia Martel, e di cui fa parte il nostro Paolo Virzì, avrà da lavorare su a chi assegnare il Leone d’oro tra i 21 film in concorso. Gli argomenti infatti sono diversi e tutti di rilievo: dai rapporti interpersonali e familiari, alla storia e alle sue vicende passate e recenti, dalla politica alle guerre, fino alle domande della vita: chi siamo, perché amiamo, desideriamo, pensiamo.
Tre i film italiani in gara, incentrati su storie del Sud: Il sindaco del Rione Sanità di Mario Martone, che rivisita la commedia di Edoardo De Filippo; Martin Eden di Pietro Marcello, che ambienta i l romanzo di Jack London a Napoli; La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco, ambientata a Palermo. E, per chiudere, c’è anche 5 è il numero perfetto di Igort con Valeria Golino, che sarà presentato alle Giornate degli autori.
Tra i film in concorso più attesi ne segnaliamo alcuni: La Verité, vincitore a Cannes, con Catherine Deneuve, che apre la mostra il 28; J’Accuse di Polanski sull’affaire Dreyfus; Ad Astra, con Brad Pitt alla ricerca nello spazio del padre, di James Grey; Ema di Pablo Larrain su una “coppia che scoppia”; l’attesissimo Joker di Todd Phillips con Joaquin Phoenix e Robert De Niro; Marriage Story di Noah Baumbach con Scarlett Johnasson, ancora un intrigo familiare; The Laundromat di Soderbergh sugli scandali politici negli Usa; Waiting for the barbarians di Ciro Guerra con Johnny Depp sulla via delle frontiere sudamericane.
E nella sezione Documentari non possiamo dimenticare Fellini fine mai di Eugenio Cappuccio, primo omaggio al regista di cui si celebrano nel 2020 i cent’anni dalla nascita.
Alessandra Mastronardi, attrice ormai molto in voga anche nelle fiction, sarà la madrina e avrà da districarsi anche fra le star che verranno in massa a Venezia, dando alla rassegna un tocco di glamour mondano forse più del solito.
Con momenti clou attesi per i Leoni d’oro alla carriera a Pedro Almodòvar e a Julie Andrews, l’indimenticabile Mary Poppins, e non solo. Buon festival.