Vedere e capire il mondo

«Un’esperienza ricca questa del primo corso all’Istituto Universitario Sophia, davvero comunitaria: tre insegnati, un ospite ebreo, studenti di nove Paesi...». Dal blog "In dialogo" 
Sophia

Oggi concludo l’insegnamento del corso Teologia e prassi del dialogo, che per la prima volta è stato attivato presso l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano.

Una esperienza ricca di contatto umano con i colleghi insegnati (lo abbia tenuto a tre voci con due colleghi, un teologo ed uno storico) e con gli allievi, un gruppo piccolo, estremamente vivo ed interessato e, soprattutto, proveniente dal mondo: India, Egitto, Cameroun, Cina, Taiwan, Ungheria, Romania Olanda ed anche Italia.

Stamattina abbiamo trattato del dialogo ebraico-cristiano. Avevo da tempo invitato l’amico e fratello Rav Joseph Levi, rabbino capo di Firenze, con il quale da anni collaboriamo a diverse iniziative di dialogo interreligioso. Nel corso di convegni ed eventi vari è crescita la fiducia ed il rapporto di affetto e, sebbene ci siamo in più di una occasione trovati di fronte a difficoltà, il rapporto che ha continuato a crescere ci ha aiutato a proseguire sulla strada del dialogo fraterno.

Per questo mi pareva una ricchezza da offrire ai miei studenti. Ho cominciato io, proprio per volere del rabbino, a delineare gli aspetti essenziali del dialogo fra ebrei e cristiani alla luce della spiritualità di comunione di Chiara Lubich. Ha continuato, poi, il rabbino partendo dalla storia comune e dalla lunga parentesi di divisione per arrivare a questi ultimi cinquant’anni. Un esame lucido, chiaro, vero mai offensivo, ma sempre ben delineato che ha dato a tutti noi, come diceva uno studente indiano al termine della mattinata, l’idea che le stesse cose, le medesime fasi storiche vanno lette da entrambe le parti.

Alcuni studenti hanno fatto anche domande impegnative – sulle attuali correnti dell’ebraismo, sul sionismo, sulla situazione in Medio Oriente.  Rav Levi ha sempre risposto con calma, gentilezza, lucidità. Non ha mai fatto sconti, compromessi. Personalmente mi sono sentito libero di aggiungere esperienze personali o punti di vista, che magari non erano esattamente condivisi. Il tutto in un clima di grande serenità e lucidità analitica ed accademica.

Al termine della mattinata siamo usciti tutti arricchiti da questa lezione, a cominciare da me. Soprattutto, per gli studenti, come faceva notare qualcuno c’era stata la possibilità di una prospettiva diversa, che ha offerto una nuova dimensione per niente scontata e, tantomeno, minaccia della propria cultura o prospettiva.

Un’esperienza ricca questa del primo corso all’Istituto Universitario Sophia, davvero comunitaria: tre insegnati, un ospite ebreo, studenti di nove Paesi. Uno spaccato di questo istituto, un’altra profezia del genio femminile di Chiara Lubich e per me un’altra esperienza terribilmente arricchente!

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