Vanilla sky
Vanillia sky Remake letterale di Apri gli occhi del bravo Alejandro Amenabár, il film passa di continuo dalla realtà all’incubo, narrando la storia del brillante editore Tom Cruise, sfigurato in volto a causa di un incidente d’auto, vendetta dell’amante occasionale Cameron Diaz. Giocato su diversi piani paralleli – finzione realtà e sogno si mescolano velocemente – il lavoro diretto da Cameron Crowe alterna per due ore e un quarto (troppo!) citazioni, fascino newyorkese, musica pop all’intricata vicenda. Eccellente la fotografia, un po’ zoppicante la sceneggiatura, con la seconda parte troppo insistita in effetti didascalici che rompono l’aura di mistero con cui il film era iniziato. Prodotto di lusso per star di lusso, il trhiller psicologico convince fino ad un certo punto, anche se il successo al botteghino – almeno in Italia – pare assicurato. Cruise recita meglio del solito (del resto il film l’ha voluto fermamente lui), anche se il narcisismo gli prende la mano più di una volta. Regia di Cameron Crowe; con Tom Cruise, Penélope Cruz, Cameron Diaz, Kurt Russell. Iris Una svolta per Aurelio Grimaldi? Dalla sua Sicilia questa volta una storia pulita, un delicato racconto sui bambini e il loro mondo ingenuamente magico. Maria è una bambina che, per regalare come una sorpresa degli iris alla mamma, percorre l’isola di Ustica dove vive, incontra i personaggi più vari (turisti, operai, un giovane pedofilo) e si rapporta con la tranquilla noncuranza dei piccoli con ciascuno di loro, anche se corre dei rischi; ma sembra che qualcosa la protegga al momento opportuno, facendo sì che la sua tenacia riesca addirittura a rappacificare i parenti. Girato ad Ustica, solare e bellissima, con la figlia del regista come protagonista, il film racconta con assoluta semplicità la storia, in dialetto ustichese. E regala per un’ora e un quarto momenti di poesia. Regia di Aurelio Grimaldi; con Arancia Cecilia Grimaldi, Luca Badagliaccio.