Valigie al chiodo

Sia che si vada in vacanza sia che si resti a casa i libri non ci abbandonano. Qualche lettura per il periodo più riposante 
Emigranti

In principio era di cartone. La valigia, depositaria di sogni e speranze, la compagna indiscussa – quasi più di una moglie – di ogni migrante, ne ha fatta di strada dall’Ottocento ad oggi. Ha attraversato epoche e mode, si è evoluta assieme al nostro modo di viaggiare e ai mezzi di trasporto. Ma c’è anche chi, in fondo, non ha cambiato di molto le proprie abitudini, come i tuareg, incuranti del tempo che passa, i quali hanno preferito non separarsi dal loro bagaglio a mano preferito: il kit per il thé. Ma ai nostri giorni, nel mondo occidentale, il discorso si fa diverso. Oggi la valigia è capace addirittura di scandire il tempo di soggiorno (24 o 48 ore), toglierci il gusto dell’ignoto viaggio, le sue misure o il peso sono capaci di misurare gli affari di una compagnia aerea mentre le piccole ruote ci alleviano – e di molto – dalla fatica del trasporto. Siamo entrati ufficialmente nell’“era del trolley”. E se quest’anno si vuol puntare ad essere un po’ fashion non si farebbe male a sceglierne una morbida.
 
Resta tuttavia un must abbinare alla propria valigia non solo il foulard o la cinta, ma anche un libro. Intramontabile il gusto di leggere tra uno scalo e l’altro, tra un’attesa con il caffè bollente o durante la pausa pranzo al fast-food. Anche personaggi del passato ne hanno fatto un uso importante. Pare che Napoleone, ad esempio, portasse con sé ogni genere di libri durante le campagne d’Egitto e di Spagna.
 
La lettura resta uno degli argomenti più belli anche per il mondo di internet. Sul web fioccano consigli di ogni tipo. Qualche esempio? I blog sono tempestati di accorgimenti su come mettere nella tasca più esterna i propri “compagni di viaggio di carta”. Per non spiegazzare i libri? Ma no, per non stropicciare i vestiti… C’è poi anche chi compila liste che qualifichino un “buon lettore”: accanto all’e-book reader sbucano gli occhiali da vista, mentre la luce da lettura deve essere accompagnata da segnalibri e penna. Ma non è finita. C’è pure chi, sul web, ha provato ad ipotizzare cosa si leggesse durante un viaggio famoso, come ad esempio sul Titanic: Il richiamo della foresta di Jack London, il Lord Jim di Conrad ma anche Il meraviglioso mago di Oz di L-Frank Baum la fanno da padroni.

Ma sappiamo anche che in tempo di crisi non tutti prenderanno una valigia in mano, che saranno in molti a rimanere tra le quattro mura domestiche. Eppure questo non impedirà loro di avere la compagnia di un libro.  «La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno» per lo scrittore francese De Croisset. Aveva ragione, e a noi, sinceramente conforta. Sì, tanto quanto un libro, perché che tu sia in spiaggia, in una baita di montagna, nel parco desolato di una città o a casa tua con un ventilatore acceso, hai la sicurezza che la cultura per fortuna, e a differenza di una valigia, non lascia a piedi nessuno. Anzi.
 
A pochi giorni dal mese più vacanziero dell’anno qualche consiglio sui libri da mettere in valigia. Ce n’è per tutti i gusti:
per i genitori: G. e A. De Palo La fantasia di Dio. vita di famiglia: piccole rinunce e grandi ironie, 2011
per bambini – Passaparola A. Gatti-L. Perassi, In una favola, 2010.
per i giovani – M. Zanzucchi, Il tuffo in Dio, 2008.
per gli appassionati di storia: Lucia Tancredi, Ildegarda. La potenza e la grazia, 2010.
per una pausa di riflessione: Chiara Lubich, Ogni momento è un dono, 2001.
 

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