Vademecum per il cristiano

Una nota del Consiglio episcopale milanese invista delle prossime elezioni politiche e amministrative
Duomo di Milano

«I cattolici faranno riferimento ai princìpi irrinunciabili dell’insegnamento del magistero della Chiesa sulla famiglia, aperta alla vita, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, sul rispetto per la vita dal suo concepimento al termine naturale, sulla libertà religiosa, sul diritto alla libertà di educazione dei genitori per i propri figli, sulla tutela sociale dei minori e delle vittime delle moderne forme di schiavitù, sullo sviluppo di un’economia che sia al servizio della persona e del bene comune, sulla giustizia sociale, sul ruolo da riconoscere ai princìpi di solidarietà e di sussidiarietà, sulla pace come valore supremo a cui tendere». È questo il passaggio centrale di una nota che il Consiglio episcopale milanese – organismo che raduna i più stretti collaboratori dell’arcivescovo – ha diffuso in vista delle prossime elezioni politiche e amministrative.

La chiesa milanese è preoccupata – si legge nella nota – dalla «tentazione diffusa del disimpegno e del disinteresse sui temi riguardanti il bene», per questo invita le comunità cristiane alla partecipazione attiva e responsabile a questi appuntamenti elettorali attraverso «un’adeguata informazione su programmi e candidati». E auspicano «l’impegno attivo di un numero sempre maggiore di laici cristiani nell’attività amministrativa e politica». Nella regione dove scandali, compromessi, vergogna hanno infangato a tutti i livelli gli amministratori, facendo perdere la fiducia nei partiti e nelle istituzioni, il documento fa esplicita richiesta ai cattolici perché da loro «ci si attende l’impegno per rafforzare la credibilità di un impegno speso al servizio della politica: siano esemplari per rigore morale, attenzione alla gente, spirito di servizio, professionalità, capacità non solo di rifiutare ogni forma di corruzione ma anche di anteporre il bene comune ai propri anche legittimi interessi di parte».

Serenità e clima di fiducia che, auspicano i vescovi, «sarà realizzabile solamente se insieme si lavorerà per salvaguardare dall’erosione dell’individualismo le questioni etiche rilevanti, promuovendo i valori ispirati alla retta ragione e al Vangelo». Questa “nota” segue di pochi mesi la precedente, diramata ad ottobre e sempre della curia ambrosiana; a firmarla allora fu monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l'azione sociale, redatta dopo gli ultimi scandali recenti. Già allora redatta per condannare la politica che ha smarrito la sua vocazione e per chiede ai cristiani di lavorare per un bene comune davvero di tutti.

 

Foto di Markus Mark

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