Utilizzo dei media

Sono mamma di tre figli, rispettivamente di 15, 13 e 9 anni, che trascorrono per me troppo tempo davanti alla tv, al computer e al telefonino. Ha qualche consiglio?. Giorgia – Genova Molti genitori sono preoccupati perché i mass media non rappresentano più un fenomeno di moda destinato a essere passeggero, ma la loro attrazione sulle persone è ormai durevole e il loro consumo, soprattutto da parte delle giovani generazioni, è in continua crescita. Se, ad esempio, sommiamo le ore trascorse davanti alla tv a quelle davanti al computer, Internet, ecc., arriviamo a cifre notevoli. Inoltre, l’invasione di altri due media come la radio e il cellulare determinano oggi un quadro di una realtà che Philip Breton chiama continuità comunicazionale, vale a dire che ormai tendiamo a comunicare continuamente. L’esplosione dei telefoni cellulari, dei palmari, dei computer portatili ha determinato non solo una comunicazione continua nel tempo, ma anche nello spazio, nel senso che non c’è più luogo ove non si possa comunicare. Il bar, l’ufficio, la scuola, la camera da letto, in cima alla montagna o in mezzo all’oceano: tutto è diventato un grande spazio comunicativo. Da notare poi che lo scambio attivo delle informazioni implica tuttavia sempre meno la presenza fisica. Risulta così che l’uomo moderno comunica molto, ma incontra poco. Per quanto riguarda gli aspetti educativi sulla gestione dei media, qualche volte succede che i genitori, come dice il filosofo Galimberti, siano pre-tecnologici, nel senso che non sono ancora in grado di avere un pensiero comune sull’utilizzo di questi strumenti. Alcuni consigli concreti: concordare i tempi di fruizione di Internet, della tv, ecc.; facilitare l’inserimento dei figli in gruppi sportivi o sociali con finalità educative e formative; non lasciare la tv sempre accesa e soprattutto non metterla in ogni stanza; non lasciare i bambini da soli davanti alla tv; facilitare, con la discussione dei programmi, il senso critico… Ma, forse, al di là di questi semplici consigli, è più intelligente e bello, trovare con i figli e il marito un momento settimanale di cura dei legami, in cui sia possibile la condivisione delle proprie esperienze. In questo modo si otterrà non solo un sano digiuno televisivo e tecnologico, ma una crescita nei rapporti che vengono ravvivati dall’esperienza fondamentale dell’ascolto reciproco. acetiezio@iol.it

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