Usa, 11 settembre segnato dalla pandemia
Nell’anno della pandemia di coronavirus, anche il ricordo degli attacchi alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 ha dovuto “adattarsi”.
Niente grandi commemorazioni come in passato: la tradizionale lettura dei nomi delle tremila vittime, cara ai parenti, è stata infatti cancellata, per evitare assembramenti di molte persone per molto tempo.
Una scelta condivisa da alcuni – vigili del fuoco in primo luogo, che hanno invitato ad evitare la partecipazione a grandi eventi commemorativi – ed osteggiata da altri, che vi hanno visto il rischio di dimenticare ciò che non andrebbe mai dimenticato.
Si terranno comunque due cerimonie più contenute a New York – una nella piazza commemorativa dell’11 settembre, e l’altra nei pressi di dove sorgevano le Torri -, dove è atteso il vicepresidente Mike Pence; mentre sia il presidente Trump che il suo sfidante Biden si recheranno al Flight 93 National Memorial in Pennsylvania, dove si schiantò uno degli aerei dirottati.
Altri momenti di ricordo si terranno al Pentagono e a Shanksville (Pennsylvania).
Nell’America del 2020, alle prese – ci si passi il termine – con ben altri problemi – dalla pandemia, alle imminenti elezioni, ai roghi che stanno devastando la California, alla questione razziale – pare in effetti che l’anniversario stia passando in sordina.
Al momento in cui scriviamo sono infatti queste le notizie in home page sia del New York Times che del Washington Post, e né l’uno né l’altro fa menzione della ricorrenza. Lo faranno verosimilmente più tardi nel corso delle cerimonie, che si svolgeranno nel pomeriggio italiano, ma è significativo che non ci sia nulla. Anzi, un articolo c’è: un editoriale di Ishaan Tharoor sul Washington Post, dal significativo titolo “L’era dell’11 settembre è finita?”. Si tratta in realtà di un’analisi geopolitica e non di una questione di memoria storica, però la domanda rimane legittima.
Anche in casa nostra le notizie sono altre: il coronavirus, l’omicidio di Colleferro, le diatribe politiche. Solo in fondo, magari tra le rubriche, qualche ricordo dell’attentato alle Torri Gemelle. Anche uno sguardo ai siti delle testate britanniche, francesi, australiane, tedesche e russe restituisce un quadro sostanzialmente analogo.
Un 11 settembre diverso, dunque. Difficile dire se i media fotografino correttamente gli umori della gente, o se davvero il ricordo si sia affievolito.