Uruguay, l’invenzione del calcetto
L’Associazione cristiana di giovani, conosciuta in spagnolo con la sigla Acj (ma internazionalmente, come Ymca), festeggia durante tutto l’anno i primi cent’anni di una feconda presenza in Uruguay. In aprile si sono svolte le manifestazioni centrali, con la presenza di autorità politiche e religiose nazionali e di rappresentanti Ymca di 22 Paesi. Tra i numerosi meriti dell’Acj-Uruguay, si annovera l’introduzione della pallacanestro e della pallavolo, la promozione dell’educazione fisica nella formazione delle nuove generazioni, la formazione di leader giovanili volontari, l’uso del campeggio come convivenza formativa e socializzante giovanile, oltre a una intensa attività nel dialogo ecumenico e nell’area socio-comunitaria in aree a rischio. L’ultima iniziativa dell’associazione è stata la fondazione di un istituto universitario specializzato nell’educazione fisica e nella formazione accademica nel settore del gioco e del tempo libero. Nel 1930, nelle palestre dell’Acj, Juan Carlos Ceriani creava, in pieno fervore calcistico (in quell’anno l’Uruguay aveva vinto il primo campionato mondiale di calcio) il fútbol de salón, popolarmente conosciuto come “calcetto”, pratica tra le più diffuse nel mondo.