Urrah per Paul, re dei Mondiali!
Nel corso dei millenni sono state interpellate le stelle e le costellazioni, le pietre, il volo degli uccelli, le pieghe della pelle sul collo, le viscere degli animali, le carte da gioco...
Da quando mondo è mondo gli uomini e le donne d’ogni tempo hanno avuto una grande passione per cercare di carpire al domani il suo segreto, per cercare di sapere che cosa il futuro serbava loro.
Nel corso dei millenni sono state interpellate le stelle e le costellazioni, che se ne stanno lassù a distanza siderali nell’universo, per chiedere ai loro fumi di gas che da qui brillano come piccoli lampioni, se si sarebbe vinta una guerra, superato un esame, conquistato l’amore d’un uomo o una donna, avuto fortuna nel gioco o negli affari. Sono state interpellate le pietre, il volo degli uccelli, le pieghe della pelle sul collo, le striature sulle mani, le viscere degli animali, le carte da gioco, la disposizione dei granchi in una bacinella…
Chi ha avuto modo di leggere il simpatico libro Un indovino mi disse, di Tiziano Terzani, ne ha avuto una prova. L’incertezza del futuro, la paura dell’ignoto, hanno sempre favorito il pullulare di varie forme di divinazione. Ora c’è Paul. Il polpo dell’acquario tedesco che sta azzeccando i risultati delle partite dei mondiali.
Un successo enorme ha avuto l’ignaro Paul. Che certo non comprenderà perché le sue foto fanno le prime pagine dei giornali, perché la televisione e pure la politica gli riservano un tale posto d’onore.
Siamo alle solite: irrimediabile – ma stavolta almeno simpatica – razza umana! Sì perché tutto sommato, a confronto dei deliranti commenti che intasano le innumerevoli trasmissione sportive televisive, zeppe di pronostici, sempre banali, mai azzeccati, di “lo dicevo” urlati sempre dopo che l’arbitro ha fischiato tre volte… beh, almeno la signorilità, e soprattutto la scarsa loquacità del polpo Paul sono davvero apprezzabili.
Non c’è dubbio: è lui il re dei Mondiali (indipendentemente dal pronostico sul risultato della finale!).