Urgono iniziative politiche sugli sbarchi
L'ennesima tragedia avvenuta nel Canale di Sicilia con il suo pesantissimo bilancio di vite umane richiede una risposta che non può più essere solamente quella dell'indignazione e del dolore, ma che deve articolarsi in termini politici e propositivi. Il Movimento politico per l'unitàche riunisce parlamentari di vari partiti politici lancia una proposta articolata in tre punti, di cui vi proponiamo una sintesi.
«lIn primo luogo l'accoglienza temporanea dei migranti e dei rifugiati deve essere equamente ripartita sul territorio nazionale, tenendo conto delle strutture disponibili, della composizione e consistenza della popolazione residente nei comuni italiani. A questo proposito la rete dei comuni che fanno parte dell'associazione «Città per la fraternità» è in prima fila per la realizzazione di tali interventi di emergenza, adoperandosi per reperire strutture e contesti appropriati per offrire un’ospitalitàtransitoria ma dignitosa. Il Movimento politico per l’unità assicura il suo pieno sostegno umano e politico a tutti quegli amministratori chiamati in questo periodo ad assumere decisioni difficili, spesso impopolari, sovente lette in termini strumentali, specie in relazione a scadenze elettorali».
La seconda proposta dell'Mppu interpella l'Unione Europea sull'indispensabile passaggio all'unità politica dei Paesi aderenti: «Non si può infatti invocare un ruolo più incisivo delle istituzioni di Bruxelles senza al contempo fornire l'Unione Europea delle necessarie competenze e delle correlate risorse umane e finanziarie per svolgere funzioni che gli Stati membri, compresi quelli mediterranei, non hanno voluto condividere in una prospettiva di vera integrazione.Le migrazioni sono ancora ritenute un affare interno degli Stati membri dell'Unione Europea, e ciò nonostante che la loro dimensione chiaramente internazionale e transnazionale appaia di tutta evidenza mentre si manifestano tendenze politiche che lasciano credere che le risposte alle varie crisi europee debbano essere essenzialmente nazionali».
L'ultimo punto guarda alle instabili situazioni politiche dei Paesi del Mediterraneo «l'estesa ingovernabilitàdella Libia, della Somalia, di ampie regioni dell'Africa sud sahariana, senza contare la destrutturazione in atto dei contesti regionali del Medio Oriente, e in particolare della Siria e dell'’Iraq»e si chiede l'intervento dell'Onu oltre che una convergenza di prospettive per Europa, Stati Uniti, Cina. E si suggerisce «un piano Paese che riporti la Libia in condizioni di praticabilità politica, economica e di sicurezza».
L'appello completo si trova sul sito.