Uomini e no

Teatro e danza prossimi venturi. Da Vittorini a Pirandello fino ai preludi di Chopin, Caruso e Dalla in danza

I giovani di “Uomini e no” 

Il palcoscenico è, scenograficamente, tagliato da un tram d’epoca spaccato in due. La compagnia di attori in scena, neodiplomati della Scuola di Teatro ‘Luca Ronconi’, hanno la stessa età dei giovani che, nel romanzo di Elio Vittorini, pubblicato nel 1945, attraversano Milano tra la primavera e l’autunno del 1944. Il testo racconta, infatti, le vicende di un gruppo di partigiani impegnati in una serie di azioni di contrasto all’occupazione nazifascista della città: sono ragazzi intorno ai vent’anni, scaraventati nella tragedia della guerra civile, in un mondo reso profondamente caotico dal conflitto. Eppure, incredibilmente, gli eventi tragici da cui sono travolti regalano a quei giovani una sorta di stupore, di meraviglia, nell’amore, nell’amicizia, nei rapporti umani: un incanto ingenuo, una tenerezza, che la furia della Storia non inquina, uno sguardo forse coerente con un’epoca così complessa come la prima metà del Novecento ma oggi irrimediabilmente perduto.

“Uomini e no”, di Michele Santeramo, tratto dal romanzo di Elio Vittorini, regia Carmelo Rifici, scene Paolo Di Benedetto, luci Claudio De Pace, costumi Margherita Baldoni, musiche Zeno Gabaglio. A Milano, Piccolo Teatro Studio Melato, dal 24/10 al 19/11. Produzione Piccolo Teatro.

 

Quei sei personaggi sbucati dallo schermo

Il regista Luca De Fusco mette in scena un lavoro che segue il suo percorso di contaminazione tra teatro e cinema. Il celebre testo dello scrittore siciliano è la massima riflessione sulla natura stessa del teatro nella drammaturgia del Novecento e questi sei personaggi che si offrono alla rappresentazione sembrano provenire dal mondo del cinema e chiedere di far sfociare il cinema nel teatro. La scenografia dello spettacolo è basata su un grande muro sistemato sul fondo della scena, muro che è in realtà anche un grande schermo cinematografico. All’inizio i sei personaggi, invece di provenire dalla sala, escono dallo schermo come i protagonisti di Broadway Danny rose di Woody Allen. Essi infatti provengono dal cinema. Non è un caso che tutte le obiezioni del capocomico alla irrapprensentabilità della storia dei sei personaggi, cadono di colpo se si pensa la loro storia in termini filmici. Alla compagnia stabile del Teatro si affianca l’artista ospite Eros Pagni.

“Sei personaggi in cerca d’autore”  di Luigi Pirandello, regia Luca De Fusco, scene e costumi Marta Crisolini Malatesta, luci Gigi Saccomandi, musiche Ran Bagno, installazioni video Alessandro Papa, movimenti coreografici Alessandra Panzavolta. Produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Genova. A Napoli, Teatro Mercadante, dal 24/10 al 12/11; a Prato, teatro Metastasio, dal 16 al 19/11, a Genova, Udine, Trieste, Bari, e altre città.

 

Gianmaria Testa, da questa parte del mare 

Oltre alla sua musica, l’autore ha lasciato un grande racconto dei nostri ultimi vent’anni, un viaggio struggente, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane, ma anche sulle radici e sul senso dell’ “umano”. È un patrimonio di riflessioni umanissime, senza presunzioni di assolutezza. È il racconto dei pensieri, delle storie, delle situazioni che hanno contribuito a dar vita ad ognuna delle canzoni dell’album omonimo, ed è un po’, anche, inevitabilmente, il racconto di Gianmaria stesso e delle sue radici. Lo spettacolo, mescolando le parole di Testa a quelle di Marco Revelli e di Alessandra Ballerini, affronta il tema delle migrazioni moderne senza retorica e col solo sguardo sensato: raccontando storie di uomini e donne. Cederna sarà al contempo la voce di Testa, affiorante con lacerti accennati di canzone, ma anche quella scheggiata di coloro che non hanno voce, in un continuo campo e controcampo che ha quale elemento costante un mare che salva e insieme danna.

“Da questa parte del mare”, da Gianmaria Testa, con Giuseppe Cederna, regia Giorgio Gallione, elementi scenografici Lorenza Gioberti, luci Andrea Violato. Produzioni Fuorivia / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. A Torino, Teatro Gobetti, dal 31/10 al 12/11.

 

Brunelleschi nel futuro

Continua l’indagine del regista Giancarlo Cauteruccio della compagnia Krypton su Filippo Brunelleschi, dopo il recente allestimento di “Muovere un cielo pieno di Figure vive” che ha visto in tre serata piazza SS.Annunziata popolata da oltre 4000 spettatori. Roberto Visconti dà ora voce al genio fiorentino ed incarna uno sconosciuto ser Filippo, protagonista in un primo studio di questo testo  commissionato a  Giancarlo di Giovine. La drammaturgia mette in luce la vita e l’opera dell’artista, svelandone il  carattere, il talento, le intuizioni, insieme ad una singolare sapienza scientifica ed innovativa.

“Filippo Brunelleschi. Un uomo nel futuro”, primo studio, drammaturgia originale di Giancarlo Di Giovine,con Roberto Visconti, regia di Giancarlo Cauteruccio, una produzione di Ts Krypton. A Firenze, chiesa di S.Verdiana, il 26/10.

 

I preludi di Chopin in danza

Passione, rigore e approfondimento. Roberto Zappalà è un artista che vive nel presente valorizzando e attualizzando le tappe fondamentali del suo passato creativo. Da questa consapevolezza nasce il progetto “Antologia” inaugurato nel 2016 con “Romeo e Giulietta 1.1 (la sfocatura dei corpi”. Questa nuova tappa antologica rielabora “Foulplay” del 2005, liberamente ispirato a “Commedia” di Samuel Beckett, climax danzato sui temi di amore e follia, ed è generata da una nuova visone del suo creatore che, oltre ai nuovi costumi e altri danzatori, ha suddiviso lo spettacolo in due parti, a testimonianza di come il tempo genera nuovi e inediti percorsi interpretativi anche per gli stessi autori.

creazione di Roberto Zappalà

“24 preludi”, dal progetto Antologia, coreografie  Roberto Zappalà, sulle musiche dei 24 preludi per pianoforte di Frederic Chopin, interpreti Eli Cohen, Maud de la Purification, Sonia Mingo, Camilla Montesi, Michela Cotterchio, Fernando Roldan Ferrer, Ariane Roustan, Blanca Tolsa Rovira, Valeria Zampardi. Compagnia Zappalà Danza. A Catania, Scenario Pubblico, dal 26 al 29/10.

 L’illusionismo della danza di Philippe Decouflé

Il coreografo francese gode della fama di vero e proprio mago e illusionista. Noto per il suo talento e la sua abilità nel trasformarsi in maestro di cerimonia per le Olimpiadi e altri grandi eventi spettacolari, è vicino anche al mondo del circo contemporaneo. Pezzi brevi, piccoli gioielli costruiti intorno a un unico tema portante caratterizzano la struttura della serata che Decouflé descrive in questo modo: «Credo che questo sistema si adatti bene alla danza, in cui la scrittura è spesso più poetica che narrativa, e dove il format deve essere adattato al soggetto. Infine, e forse in modo ancora più netto, la passione per queste pièce mi viene dal rock’n roll: pezzi veloci ed efficaci, che guadagnano in potenza quel che perdono in durata».

“Nouvelles pièces courtes”, Compagnie DCA / Philippe Decouflé, messa in scena e coreografia Philippe Decouflé, luci Begoña Garcia Navas, concezione video Olivier Simola e Laurent Radanovic, costumi Laurence Chalou, Jean Malo. A Torino, Fonderie Limone di Moncalieri, per Torinodanza, dal 27 al 29/10. 

 Caruso e Dalla in danza

Un omaggio all’Italia, a Sorrento e a due artisti che negli ultimi secoli l’hanno resa grande nel mondo: Enrico Caruso e Lucio Dalla. Arie d’opera cantate e canzoni, unite dalla world music dell’ensemble siciliano Unavantaluna, sono rese “tridimensionali” grazie alla danzatrice Emanuela Bianchini e alla Mvula Sungani Physical Dance. Sorrento, i ricordi, il bel canto, la nostalgia dell’emigrante e la terra amata, sono gli ingredienti di un testo cantautorale che, alternando quadri evocativi con quadri moderni, diventa drammaturgia coreografica componendo una storia contemporanea tutta italiana. Alla coreografia si uniscono alcune creazioni in tema tratte dal repertorio della compagnia, e un progetto installativo/espositivo dello stesso Sungani e del visual-artist Alessandro Risuleo.

“Caruso e altre storie”, coreografie di Mvula Sungani, con Emanuela Bianchini e la Mvula Sungani Physical Dance, musiche di Lucio Dalla, musiche originali Unavantaluna. A Roma, teatro Vascello, dal 24 al 26/10.

 

 

 

 

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