Un’ora per la Terra
Il 26 marzo il Wwf promuove la campagna internazionale l’“Ora della terra 2011”.
Un inquinamento non meno pericoloso degli altri: quello luminoso. Vista dai satelliti, infatti, la Terra appare avvolta da un bianco elettrico una ragnatela di punti luminosi che diventa molto fitta in Europa e in America settentrionale. Ecco perché il 26 marzo il Wwf promuove la campagna internazionale l’“Ora della terra 2011”: un invito ai governi a prendere provvedimenti per cambiare rotta e passare a uno sviluppo fondato sui consumi consapevoli, sulle fonti rinnovabili e sulla cosiddetta green economy, un’economia che tenga conto, cioè, della sostenibilità ambientale.
Cosa succederà? Alle 20,30 si spegneranno simbolicamente le luci dei monumenti, degli edifici pubblici e di quelli privati sensibili all’argomento in questione. Non mancheranno eventi nelle piazze delle principali città italiane, visite notturne nelle oasi del Wwf, osservazioni guidate delle stelle.
Quello dell’Earth Hour nel giro di pochi anni è diventato un vero e proprio movimento globale per la sostenibilità del nostro pianeta. Tutto iniziò nel 2007 quando Sidney si spense per un’ora. Il gesto fece il giro del mondo e nel 2008 divenne un impegno globale riuscendo a coinvolgere 370 città con 50 milioni di click dell’interruttore. Nel 2009 aderirono all’iniziativa 3929 città di 88 Paesi; l’ultima edizione dell’“Ora della Terra” ha visto milioni di persone in oltre 4 mila città di 128 Paesi.
Earth Hour, infine, è un impegno che non si limita al solo spegnimento della luce, ma alla scelta di uno stile di vita quotidiano all’insegna del risparmio energetico nel pieno rispetto del nostro pianeta.