Un’ora per conoscere le grandi religioni
Caro Ministro,
leggo sbigottito la sua uscita sull'ora di religione in Italia dove Lei auspica una riforma legislativa perché non si insegni solo cristianesimo. Prima di risponderle che la materia è complessa e coinvolge organismi paritetici da parte dello Stato italiano e della Santa sede perché così è stato stabilito dall'Intesa sulla revisione del concordato tra Stato e Chiesa, mi domando se Lei ha mai aperto un libro di religione in uso nelle scuole superiori dove insegno da trent'anni circa.
Perché la storia di tutte le grandi religioni del mondo è lì contemplata e spiegata a tutti gli alunni che hanno fatto la scelta di avvalersi dell'IRC (è il titolo ufficiale di quest'ora: Insegnamento della Reloigione cattolica, ma non bisogna cadere nell'equivoco che tale titolo veicoli una scelta escludente tutto il resto). Sono trent'anni che gli insegnanti di religione informano e avvicinano le nuove generazioni a tutte le altre religioni, oltre a quella cristiana, appunto, che è l'esperienza alla radice della cultura europea di cui Roma antica e l'Italia dopo sono state promotrici e luoghi d'incubazione e diffusione.
Dunque ci scusi se tendiamo a fornire ai nostri ragazzi anche le chiavi di lettura storica e culturale relative alla sensibilità religiosa del nostro popolo e dei popoli a noi molto affini e accomunati oggi da un obiettivo speciale come l'integrazione europea, ancora in corso. Se poi lei voleva alludere alla poca professionalità con cui in talune scuole viene condotto l'iRC, le posso garantirLe che i criteri selettivi sono diventati da vent'anni a questa parte molto rigidi nelle grandi diocesi italiane ed in molte di quelle meno grandi.
"Magari riuscissimo ad insegnare il cristianesimo!" è stato il commento di qualche collega alla sua uscita, che ho sentito telefonicamente. Già trent'anni fa mi colpiva un articolo sulla rivista "Religione e scuola" a cura di Flavio Pajer dal titolo: "Può e deve essere scientifico l'insegnamento della Religione cattolica", dunque inclusivo della proposta religiosa anche delle altre grandi fedi, per i profondi tratti analogici che le caratterizzano tutte, per non parlare dell'importanza di quella ebraica e di quella islamica, così fortemente imparentate e così affratellate sui grandi valori umani da costruire, anche se a titolo diverso, con quella cristiana.
Caro Ministro, uno sguardo ai programmi e questa brutta figura, almeno agli occhi di chi sa come stanno le cose, se la poteva risparmiare! Ma se tale uscita gliel'avesse consigliata qualcuno dei suoi esperti, lo inviti prima a verificare a partire dall'esperienza, la verità dei fatti.
Con inalterata stima,
prof. Giuseppe Palocci