Uno di noi
Raiuno, ore 20,45 ogni sabato. Se fosse in bianco e nero sarebbe Canzonissima. Uno di noi, il programma con Morandi e la Carrà, “Fatti mandare dalla mamma” e “Tuca Tuca”, fa pensare ad una riedizione della Tv pubblica del tempo che fu. Rifarsi ad una televisione antidiluviana sembrerebbe un grave limite, una triste operazione amarcord per un pubblico dai capelli bianchi. Ed invece, nell’era dei programmi spazzatura, rinverdire i fasti di una televisione garbata, educata, elegante diventa un punto a favore. Gianni Morandi ha scelto di tornare sul piccolo schermo così: facendosi cucire addosso una trasmissione che intrattiene non urlando, non scandalizzando, non provocando. Morandi porta in dote il suo sterminato repertorio di canzoni e la credibilità costruita in decenni di carriera. Lorella Cuccarini offre la sua professionalità e l’esperienza maturata negli ultimi anni nel campo del musical. Paola Cortellesi conferma d’essere brava al punto da sembrare sottoutilizzata. È lei, l’ex spalla della Gialappa’s in Mai dire gol, la vera sorpresa del programma e la carta vincente per catturare anche il pubblico più giovane. Rispetto al Celentano televisivo, maestro nell’arte del silenzio, del vuoto, Morandi è invece un simbolo dell’occupazione degli spazi. Il ragazzo che amava i Beatles e i Rolling Stones si inserisce in ogni pausa, in ogni interstizio della trasmissione, chiacchierando, evocando episodi, coinvolgendo il pubblico, accennando a qualcuno dei suoi successi. Funziona bene per un po’, riuscendo a mantenere familiare l’atmosfera e colloquiale il tono del programma. Ma alla lunga rischia di annoiare. È in questi momenti di passaggio che Uno di noi, infatti, mostra il suo tallone d’Achille: l’eccessiva lunghezza. La prima serata del sabato impone quattro ore di diretta che, moltiplicate per quindici, fanno circa 60 ore di parole e musica in tre mesi. Troppe e a rischio sbadiglio anche per il più incallito fan di Morandi. Trovare nuove idee è un obbligo per non vanificare la buona impressione suscitata dalle prime puntate di Uno di noi: un prodotto medio di qualità, color pastello, gradevole e lieve, che fa compagnia con discrezione.