Universiade Napoli 2019, dietro le quinte

Organizzare una delle più importanti manifestazioni sportive al mondo non è facile: è una sfida che Napoli e la Campania hanno però raccolto e farne parte è motivo di orgoglio  

La 30 Universiade estiva è terminata e, oltre alla riqualificazione degli impianti sportivi ed al rilancio dell’immagine di Napoli e della Campania, lascia ricordi ed emozioni per gli atleti partecipanti ma anche per coloro i quali, come chi scrive, hanno avuto l’opportunità di essere nel comitato organizzatore dell’evento, in questo caso nell’area che si occupa dei servizi alle delegazioni straniere.

Mesi di lavoro all’interno dell’agenzia regionale universiade, appositamente creata per la gestione dell’evento, hanno permesso l’incontro tra centinaia di professionisti dello sport, dei trasporti, della logistica, della comunicazione, del marketing, ecc. Un team composto da uomini e donne provenienti da svariate regioni d’Italia e Paesi del mondo. Trattandosi di un’agenzia pubblica, tutto è stato fatto tramite bandi pubblici, con il monitoraggio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).

Quando si lavora su eventi come questo, si pensa in grande, si fanno piani strategici, si allestiscono impianti, si viaggia in Italia ed all’estero per promuovere l’evento, intessere innumerevoli relazioni istituzionali e sviluppare sponsorizzazioni. Napoli e l’Italia, del resto, hanno già una certa fama internazionale e il richiamo per gli atleti è stato forte, tanto che sono arrivate molte più domande di partecipazione rispetto ai posti disponibili.

L’approssimarsi dell’Universiade Napoli 2019 è percepito innanzitutto dal percorso della Fiaccola del “Sapere”, analoga alla fiamma olimpica, accesa a Torino per poi essere trasportata dalla staffetta di tedofori fino a Napoli. La Fiaccola è stata protagonista di un tour che ha toccato le principali città universitarie italiane, con una tappa anche a Losanna, in Svizzera, sede della FISU.

img_20190618_16183612La Fiaccola ha anche fatto tappa ad Assisi, in Vaticano, dove è stata benedetta da Papa Francesco, ed a Matera, Capitale Europea della Cultura nel 2019, dove chi scrive ha avuto l’opportunità di correre con la fiaccola lungo le strade di una delle città più suggestive del mondo e vivere un’esperienza che forse capita una volta nella vita.

E poi giunge il 27 giugno, si aprono i villaggi degli atleti ed iniziano ad arrivare le delegazioni, provenienti da circa 120 Paesi: è un momento importante, perché rappresenta l’avvio della macchina organizzativa predisposta negli ultimi sei mesi. Il centro di accoglienza all’aeroporto di Napoli è un brulicare di colori, suoni, odori. Dall’aeroporto di Napoli, poi, le delegazioni sono trasferite alle residenze predisposte per loro, dislocate tra Caserta, Salerno e Napoli.

Indubbiamente, il villaggio degli atleti di Napoli è la location più suggestiva: due navi da crociera, ancorate al porto, diventano la casa degli atleti per circa due settimane. La scelta è stata inevitabile, a causa dell’impossibilità di realizzare appositamente un villaggio degli atleti, per i costi, i tempi e diverse problematiche amministrative. Eppure, proprio l’alloggio sulle due navi è quello più frequentemente richiesto dagli atleti e dal personale di supporto, essendo per molti un’occasione irripetibile.

La cerimonia di apertura è senz’altro uno degli atti più importanti e suggestivi dell’Universiade. Sfilare assieme agli atleti sul campo dello stadio San Paolo, correre, cantare, scherzare con giovani provenienti da tutto il mondo, assistere al passaggio della fiaccola tra vari testimoni ed all’accensione del braciere è coinvolgente ed esaltante. Poi, la fiamma nel braciere di Napoli 2019, un Vesuvio stilizzato, come il logo, ha dato un segnale di rispetto dell’ambiente, visto che la fiamma è prodotta da luci al led e particolari effetti di luce e movimenti di teli.

Le cerimonie rappresentano un momento significativo per i partecipanti. Oltre che le classiche cerimonie di apertura e di chiusura, è bene ricordare anche le cerimonie di benvenuto delle delegazioni, che si svolgono nel villaggio degli atleti durante i primi giorni di arrivo delle rispettive delegazioni, con un alzabandiera, dei discorsi, un momento di festa. Infine, le cerimonie di premiazione, durante le quali gli atleti ricevono una medaglia d’oro, d’argento o di bronzo. Anche in questo caso, avendo seguito tutto il processo che ha portato al design ed al conio delle medaglie, nonché vederle al collo degli atleti, la sensazione di appagamento è forte.

Allo stesso modo, interessante e coinvolgente è partecipare alla scelta del materiale promozionale, dei gadget, della medaglia celebrativa in argento, della mascotte, del francobollo e dell’annullo filatelico di Poste Italiane. Il Vesuvio e la sirena Partenope, i cinque colori dell’Universiade, il nero, il giallo, il rosso, il verde ed il blu: ecco gli elementi che caratterizzano l’identità visiva di questa Universiade Napoli 2019.

Infine, come non menzionare l’ospitalità partenopea, sia per quanto riguarda la pazienza con la quale la città ha affrontato i piccoli disagi causati dall’Universiade che per i prodotti tipici locali dei quali le delegazioni partecipanti all’Universiade hanno potuto godere. Poi, con una punta di orgoglio, aiutare gli atleti ad esplorare le meraviglie di Napoli e della Campania è un’occasione per ciascuno di noi per ricordare la fortuna che abbiamo nell’abitare una terra stupenda ma anche l’onere di preservare quanto la natura e l’ingegno degli uomini nei secoli passati hanno fatto.

Ecco, organizzare l’Universiade Napoli 2019 non è stato un semplice lavoro, ma soprattutto un vortice di emozioni e suggestioni, nella consapevolezza di vivere un’esperienza unica, assieme a colleghi con i quali talvolta si litiga ma con i quali stabiliscono rapporti ed amicizie che dureranno nel tempo.

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