United 93
Volo 93 della United Airlines, cioè quello del quarto aereo dirottato l’11 settembre, che non arrivò a colpire il proprio obiettivo, probabilmente la Casa Bianca. Terminò, provocando la morte di 44 persone, per cause mai ben chiarite e, qui si suppone, durante la lotta dei passeggeri per impadronirsi della cabina di comando. Nonostante il disastro, non siamo nel genere catastrofico classico. Siamo più vicini al documentari o che alla fiction. Il regista è l’inglese Paul Greengrass. Abituato a trattare in tivù la violenza politica dell’Irlanda del Nord, non ha voluto ignorare neppure questa tematica così viva e pressante. Il suo lavoro, se da un lato rischia di tur- United 93 bare il pubblico americano per la ferita ancora fresca, com’è successo, dall’altro offre una buona occasione per riflettere sull’accaduto. E questo lo fa in maniera egregia. La recitazione non è affidata a nomi famosi, ma ad attori scelti nei luoghi di lavoro. Non esiste una vera e propria sceneggiatura, che evidenzi personaggi e rapporti sentimentali. Le frasi scambiate, consone alla generale sobrietà dell’approccio, sono come quelle che si potreb- bero ascoltare dal vivo. La cinepresa, spesso usata a mano, segue le persone nervosamente, inquadrandole in frequenti primi piani. Tutto ciò produce un notevole realismo, immergendoci nel disorientamento crescente dei controllori di volo e nell’ansietà dei passeggeri. Alcune scene sono raggelanti, come quella della collisione dell’aereo con la seconda torre, osservata dai responsabili del traffico aereo. Altre meravigliano e turbano, come quella in cui sia i kamikaze, sia i passeggeri pregano con trasporto per motivi opposti, o quando ci accorgiamo della congestione dei voli, difficili da gestire, e della difficoltà a contattare il presidente per avere direttive tempestive. United 93 risulta una ricostruzione perfetta, documentata quasi fino agli ultimi minuti, quelli appunto che restano oscuri per molti. Indubbia la sua capacità di emozionare e di ricordare il fatto, togliendolo dall’oblio, in cui era finito. Regia di Paul Greengrass; con Christian Clemenson, Trish Gates, Polly Adams. Raffaele Demaria