Un’Italia da scoprire
Luoghi da visitare all’insegna della storia e della bellezza del nostro patrimonio artistico.
D’estate la programmazione televisiva chiude per ferie. Sin da giugno i principali programmi, le fiction, i talk show di approfondimento terminano e riprendono a settembre. Per problemi di bilancio, l’estate che era una buona palestra per sperimentare nuovi format, si trasforma in una pesca d’archivio e in riciclo di programmi già mandati in onda, anche di recente. Tra le poche eccezioni A sua immagine, le rubriche religiose di Raiuno che propongono, ogni sabato alle 17 e 10, un luogo da scoprire dalle Alpi alla Sicilia. Sono luoghi poco distanti dalle città, alla portata delle tasche di tutti e, spesso, facilmente raggiungibili anche per una gita domenicale. E per chi proprio non potesse neanche muoversi, si possono almeno “visitare” dalla tv del proprio salotto in compagnia di Rosario Carello, conduttore e autore di A sua immagine.
Come nasce l’idea di scoprire dei luoghi ricchi di storia e spiritualità?
«A Sua Immagine è il programma che racconta la fede, la cronaca, la vita, le storie delle comunità ma anche i grandi temi della spiritualità e gli eventi della Chiesa. Sentivo che mancava una cosa: una specie di guida pratica al turismo che rigenera, a contatto con angoli del nostro Paese poco noti ma di una bellezza profonda».
Quali sono gli elementi chiave di ogni puntata?
«Il programma è come una guida turistica, in questo senso è una novità. In ogni puntata daremo consigli, itinerari, scorci da non perdere. Preparatevi a restare senza parole: vedrete un’Italia sconosciuta e dal volto incantevole».
Note di viaggio: cosa ti ha incuriosito di più?
«Certamente le isole della fede. Pochi sanno che il nostro Paese è ricco di luoghi appartati, vere isole nel mare, abitate da comunità monastiche e da conventi o da laici che recuperano la loro vita dopo qualche esperienza sbagliata e fallimentare. Per quanto questi posti siano storici, millenari in certi casi, e siano delle oasi di spiritualità di una bellezza travolgente, non sono quasi mai stati raccontati».
I luoghi da scoprire al Nord?
«Innanzitutto, appunto, le isole: di San Francesco e San Lazzaro a Venezia, di San Giulio nel lago d’Orta, e poi l’antica abbazia di San Fruttuoso su una piccola baia ligure o la splendida Sacra di San Michele e il toccante Sacro monte di Varallo in Piemonte. C’è anche il monte di Maria, Montallegro, sempre in Liguria».
Al centro?
«Dico subito gli eremi della Maiella, nel parco nazionale dell’Abruzzo. Luoghi scavati nella roccia, che spesso dominano canyon mozzafiato. Si tratta di monumenti, direi viventi, alla preghiera, dov’è facile immaginare le generazioni di eremiti che li hanno abitati: ci sono ancora gli anfratti dove dormivano e gli altari dove pregavano. In questo senso voglio citare anche le grotte eremitiche di Sant’Eutizio in Umbria, abbracciate da una vegetazione sfolgorante».
E al Sud?
«L’isola di San Nicola nelle Tremiti, in Puglia, dove ancora sorge un’abbazia fortificata abitata per centinaia di anni da monaci che erano costretti a difendersi dalla violenza dei pirati e dei turchi. Un’opera, anche dal punto di vista ingegneristico, di altissimo livello. Senza dimenticare la devozione mariana che dall’isola si è estesa a tutto il Gargano. E poi l’isola di Formica, nelle Egadi, davanti a Trapani, un atollo che farebbe gola ai più grandi gruppi alberghieri; ma alberghi lì non ce ne sono e non ce ne potranno mai essere e spiegheremo il perché. E ancora: l’abbazia benedettina di Montevergine, dove vedremo la più grande e antica icona mariana del mondo».
Gli incontri più significativi?
«Dappertutto. Sono luoghi santi, luoghi belli, chi li abita non può essere da meno».
La ricetta per l’estate?
«Non chiederla a me, che lavorerò tutta l’estate… Però un consiglio lo dò: scegliete tre libri, un romanzo che vi distenda, un piccolo saggio che vi faccia pensare e un testo di spiritualità che vi arricchisca. E se vi incuriosiremo con questi 12 meravigliosi angoli d’Italia, appena avrete un minuto correte a visitarli di persona. E poi mandateci una cartolina».