Unione europea avanti in ordine sparso
È sempre più imbarazzante il "ciascuno per sé" che contraddistingue l'agire dell'Unione europea in campi molto diversi tra loro. L'Europa sembra una disunione europea. Hanno tutti una parte di ragione nelle loro iniziative, ma la cronica mancanza di collante politico prospetta scenari inquietanti. Tre esempi tra i tanti possibili.
Migrazioni: l'Austria "convoca" i Paesi balcanici lasciando fuori la Grecia. Si vuole isolare Atene con la colpa di una conformazione geografica che impedisce un reale controllo delle frontiere, senza considerare la sua gravissima situazione economica. E il premier ungherese Orban indice un referendum contro le quote di ripartizione dei migranti già approvate, dalla Ue ma quasi totalmente disattese.
Libia: ci si prepara alla guerra. L'Italia apre Sigonella ai droni Usa, mentre la Francia nei fatti è già sul terreno. Mentre Tobruk e Tripoli non riescono a mettersi d'accordo, anche gli inglesi sono ai blocchi di partenza. Bruxelles tace.
Mercati: attacco in piena regola del presidente della Bundesbank Weidmann contro il presidente della Bce Draghi sull'eccesso di liquidità permesso dalla Banca centrale europea per sostenere la crescita ed evitare la deflazione.
Gestione dei flussi migratori, politica internazionale ed economia: è mai possibile una tale assenza di idee e strategie condivise? Nei fatti stiamo smantellando il grande progetto (pragmatico ma sostenuto da grandi ideali) di Schuman, Adenauer, De Gasperi… Non ci sono più né pragmatismo né idealità. Ci ritroveremo tutti più poveri, invasi dalle migrazioni e con guerre impossibili da gestire se continuiamo così. Bruxelles batti un colpo!