Un’editoria sobria? Servono scelte strategiche

La società civile è (civilmente) arrabbiata.
Editoria giornali

Sfogliando quest’ultimo numero di Città Nuova, c’è da rimanere ancora una volta sorpresi per la vitalità della società civile, che inventa un’iniziativa dopo l’altra per rendere la nostra società più consona a una vita umana-più-umana. Terra Futura, Zeropoverty, Settimana mondo unito, Economia di Comunione, Gruppi di acquisto solidale ne sono un esempio, nonostante la crisi.

Questa stessa società civile è sottoposta alla dura prova dell’abolizione delle tariffe postali agevolate per l’editoria, di cui abbiamo già scritto due numeri fa lamentando il fatto che il taglio colpisce soprattutto le forze più vive, volontarie e libere. Quelle che, se smettessero d’improvviso di operare, creerebbero enormi imbarazzi alla vita civile del Paese e alle finanze dello Stato.

Dal nostro appello «ai lettori e alla buona volontà del governo» qualcosa s’è fatto. In Parlamento è in discussione una legge che reintrodurrebbe parte di tali agevolazioni, solo per certe categorie di editoria e con un tetto di spesa di poche decine di milioni. La crisi greca obbliga tutti a una vita più austera. Su questo non ci piove, come raccontiamo nel nostro Primo piano. Ma è anche il tempo di fare scelte strategiche, con lungimiranza, non solo di sopprimere per miopia qualche agevolazione.

La nostra, quella della società civile, è già un’editoria sobria, con pochi gadget e molta sostanza, fatta in economia, con un pensiero sempre in movimento e con quella serietà che viene dalla coerenza tra idee e comportamenti. Anche il “piccolo popolo” della nostra rivista lo sta dimostrando: sono tanti gli esempi di nostri lettori che hanno cercato di coinvolgere amici e conoscenti nel progetto di Città Nuova; di gruppi di giovanissimi che mettono in comune i loro pochi euro per sottoscrivere un abbonamento; di imprese che hanno deciso di abbonare i propri dipendenti; di singoli che avevano deciso di non riabbonarsi ma che, letto l’appello, hanno receduto dalla loro intenzione… Insomma, generosità.

Continuiamo allora su questa strada: se il governo potrà o vorrà fare poco o niente, si assumerà le sue responsabilità. Ma intanto sta emergendo ancor più la nostra vera ricchezza, cioè le persone che vivono per un mondo più vivibile, più sobrio, più generoso, più unito.

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