Un’economia civile del libero mercato. Nuove prospettive sulla filosofia economica di Antonio Rosmini

 

 

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This article develops a method for interpretating Rosmini’s economic thought. It is evident from a brief review of older and current literature that there is a need to understand Rosmini less from the perspective of ‘paradigms” (Smith, civil economics) of which he was undoubtedly familiar and more from his vision of post-revolutionary Italian and europen society. For this reason his economic thought is more similar to that of Hegel who pursues a similar end, and with whom he shares the need to distinguish between moral reasoning and the social-ethical consideration of economics. Contrary to prior claims, Rosmini has a fairly standard articulated economic thought, as the second part of the article seeks to illustrate, without overlooking the moral dimensions of rosminian economics, thus contributing to the question of Rosmini’s liberalismo sui generis.

Nella prima parte, il contributo sviluppa un metodo per interpretare il pensiero economico di Rosmini. Una breve rassegna delle principali letture sia classiche che attuali evidenzia l’esigenza di comprenderlo meno a partire da “paradigmi” (Smith, economia civile), con i quali Rosmini si è senz’altro confrontato, quanto a partire della sua visione per la società italiana ed europea post-rivoluzionaria. Per questo, il suo pensiero economico è molto simile a quello di Hegel che insegue uno scopo simile, e condivide con il pensatore tedesco l’esigenza di distinguere tra il ragionamento morale sull’economia e la considerazione social-etica. Contrariamente a quanto fino ad ora è stato evidenziato, Rosmini ha un pensiero istituzionale abbastanza articolato sull’economia. All’analisi di quest’ultimo è dedicata, infatti, la seconda parte del contributo, senza tralasciare le dimensioni morali dell’analisi rosminiana. In questo modo, si dà un ulteriore contributo alla domanda come si lascia caratterizzare il "liberalismo sui generis" di Rosmini.

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