Un’avventura sempre nuova
Cronistoria delle celebrazioni per il quarantesimo anniversario della nascita del Movimento delle religiose, impreziosito dal messaggio di Maria Voce, presidente del Movimento dei focolari.
Una giornata solenne e familiare, una tappa che segna un nuovo inizio. Così è stata la celebrazione del quarantesimo anniversario della nascita a vita pubblica del Movimento delle Religiose che ha visto 150 partecipanti, collegate via internet con più zone del mondo e che è iniziato con la lettura del messaggio e la benedizione di Benedetto XVI.
Attraverso un video messaggio, la presidente del Movimento del Focolari, Maria Voce ha ricordato la storica data, il 14 aprile 1971, in cui il santo Padre Paolo VI aveva salutato un gruppo di religiose provenienti da tutto il mondo, definendole per la prima volta «religiose aderenti al Movimento dei focolari». Maria Voce ha pure ricordato papa Giovanni Paolo II che nel 1996, per il 25° aveva affidato alle suore presenti all’udienza in piazza S. Pietro la spiritualità di comunione: «Chiara Lubich in quell’occasione commentava: “Non è straordinaria la coincidenza fra ciò che è la chiamata oggi della Chiesa – alla comunione – e ciò che lo Spirito Santo vuole con il carisma dell’unità? Vivendo la spiritualità di comunione, le religiose collaborano a fare la Chiesa “sempre più bella, sempre più degna sposa di Cristo, sempre più una”. La vostra è dunque una vocazione all’unità. Attuando infatti la volontà di Dio lì dove lui vi ha messe e accogliendo il carisma che la Chiesa riconosce come dono che lo Spirito Santo fa oggi all’umanità, voi contribuite alla realizzazione del testamento di Gesù “Che tutti siano uno” (Gv. 187,21). E dopo 40 anni quali passi fare per tendere verso l’Ut omnes?».
Invitando le consacrate a favorire la comunione e l’unità nella propria famiglia religiosa, tra consacrate di carismi antichi e nuovi, con tutte le vocazioni della Chiesa, Maria Voce le ha esortate a realizzare la fraternità in ogni ambito della società incrementando tutti i dialoghi, quello ecumenico, quello interreligioso, quello con persone di convinzioni diverse, con la cultura e le realtà umane . Nella società attuale edonistica e materialistica che mette in secondo piano i valori vivere queste sfide non è facile ma , ricordando il segreto donato da Chiara Lubich, in Gesù Abbandonato che ha congiunto gli uomini a Dio e fra loro, ritroviamo la risposta per sanare le problematiche del mondo.
La giornata del Quarantesimo è stata il culmine di un raduno sul tema dell’anno «la volontà di Dio» che ha confermate le consacrate nel sì a Dio per l’Ut omnes, sì suggellato dalle firme che ognuna ha sottoscritto alla fine della giornata. «Questo quarantesimo è l’inizio di quell’avventura – ci dicono -, che fa sì che il movimento delle religiose renda più bella la Chiesa. Quante sfide personali e di questo mondo, vengono ad interpellare me consacrata, figlia sì di Dio, ma anche di questo tempo sempre più frammentato. Il rinnovamento parte proprio da quest’attimo, si ripete oggi 26 marzo 2011 , ora! Il 40° non è solo memoria del passato, ma è vita che cresce e che sa guardare con realismo ai nostri rantoli e conquiste; che dà senso al respirare e che lo trasforma in desiderio di Dio e voglia di unità. Sì, perché è di questo che abbiamo bisogno noi e l’umanità».